La Bundesliga austriaca è ormai giunta quasi al termine della sua stagione regolare e per il terzo anno consecutivo la storia del derby di Vienna non verrà arricchito da altre due sfide. Due anni fa era toccato al Rapid scivolare nel Qualifikationsgruppe, mentre ora è ufficiale che l’Austria dovrà lottare per la salvezza fino alla fine della stagione. La sconfitta contro lo Sturm Graz si è rivelata fatale, condannandola a dover dire addio alle prime sei posizioni.
I Viola continuano nel loro periodo buio della propria storia e non è bastato nemmeno portate sulla propria panchina un allenatore di nome come Peter Stoger per tornare grandi, ma d’altronde anche un maestro in imprese come Ilzer si è dovuto arrendere. È proprio l’ex di turno, che tanto sta facendo bene in bianconero, a condannare i viennesi all’ottavo posto a termine di una pazza partita alla Merkur Arena che si infiamma nel finale. Il primo tempo era stato abbastanza bloccato, ma per l’Austria il secondo tempo si era già messo nel peggiore dei modi quando un durissimo intervento di Pichler su Ingolitsch gli è costato un meritato rosso diretto. A sbloccare l’incontro a favore degli stiriani è stato proprio Friesenbichler, altro ex di turno a cinque minuti dalla fine, prima dello splendido destro di Fitz che ha permesso di riaccendere la speranza, dato che con il pareggio sarebbe stato ancora possibile un miracolo nell’ultima giornata. Lo Sturm ha però sfruttato al meglio le disattenzione difensive Viola, ormai con la squadra tutta in attacco alla ricerca del gol vittoria e, a seguito di svariati rimpalli, si e fatta freddare da Stanković per il 2-1 definitivo.
È la rete che fa crollare le speranze di un’Austria Vienna che ha già vissuto l’ennesima stagione di transizione della propria storia recente, con un accozzaglia di giovani di belle speranze che però non riescono ad alzare il livello dell’undici. Il mercato di riparazione ha portato Marco Đuričin, ma anche lui si sta rivelando una grande delusione, ancora con le polveri bagnate in attacco e in difesa la grande fisicità dello statunitense Palmer-Brown e del veterano Schosswendter non bastano per dare solidità. Monschein, Fitz e Pentz sono sicuramente le basi dalle quali ripartire, ma chissà che anche loro non abbiano voglia di spiccare il volo verso nuovi lidi, perché ancora una volta l’Austria è fuori dalle grandi del calcio nazionale.
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