Spalletti, quanti dubbi: in difesa, in mezzo e ai lati del campo

Spalletti sfoglia la margherita: contro la Svizzera, prima partita senza un domani, il commissario tecnico dovrà rinunciare giocoforza a Riccardo Calafiori, perno difensivo azzurro, costretto a saltare la sfida contro gli elvetici per somma di ammonizioni. Il centrale tornerà disponibile, se tutto andrà come sperato, per i quarti di finale. Resta da capire chi prenderà il suo posto. Da quanto trapela la scelta è fra due elementi: Buongiorno e Mancini. E ci sono altri nodi da sciogliere anche in mezzo e ai lati del campo.

Ballottaggio in difesa: Mancini o Buongiorno

Riccardo Calafiori Italia
Immagine | Ansa

Ad Iserlohn, quartier generale azzurro, il cantiere è aperto. Tanti, i dubbi di Spalletti, che deve, in primis, scegliere il sostituto di Calafiori. Il che significa ridisegnare la difesa che ha nel centrale del Bologna un calciatore in grado di sdoppiarsi sia in fase difensiva che di costruzione del gioco. Ecco perché la soluzione più naturale sembra essere quella di Mancini. Il centrale della Roma è uno dei leader della difesa giallorossa. Mourinho lo ha forgiato nella mentalità, De Rossi ne ha arricchito il buon bagaglio tecnico limandone gli spigoli di irruenza. Il difensore della Roma, in emergenza, ha anche giocato come centrocampista, dunque sa come costruire il gioco e può essere schierato indifferentemente sia come centrale in una linea a quattro che nella difesa a tre.

Se Spalletti optasse per un difensore puro per avere maggiori garanzie in fase di copertura, crescerebbero invece le quotazioni di Buongiorno, più marcatore rispetto al romanista, anche se con un piede un po’ meno educato alla costruzione. La sua presenza, fra l’altro, restituirebbe a Bastoni il suo ruolo naturale, quello di “braccetto” a sinistra, ricoperto con evidente successo all’Inter. Questa scelta lo libererebbe dalla marcatura, permettendogli di giocare da regista aggiunto, alla Calafiori appunto.

Spalletti, quanti dubbi in mezzo e ai lati del campo

Tantissimi, i dubbi da sciogliere anche in mezzo e ai lati del campo. Difficile, quasi impossibile non dare fiducia a Zaccagni, autore del gol che ha tenuto in vita la nazionale (tre punti non sarebbero bastati) in questo Europeo. Se si confermasse il 3-5-2 il tecnico di Certaldo potrebbe affidarsi a un suo vecchio pupillo, El Shaarawy, capace di interpretare le due fasi con uguale efficacia. Chiesa ha un po’ deluso, ma resta comunque il calciatore con maggior talento. In ribasso le quotazioni di Raspadori che non ha convinto contro la Croazia, e di Frattesi, poco incisivo in mezzo al campo e latente nel box to box. Jorginho ha pessimi ricordi contro la Svizzera, è reduce da due partite negative e Fagioli è l’unico che ha nel proprio bagaglio tecnico la verticalizzazione tanto cara al CT. Se invece Spalletti opterà per chili e centimetri, ecco Cristante con Pellegrini e Barella.

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