
Luciano Spalletti Ct Italia Immagine | Ansa
Un’Italia troppo brutta per essere vera nei primi 45’ va sotto di tre gol contro la Germania. Nella ripresa, ritrova gioco, dignità e orgoglio necessari per rimontare e uscire con un 3-3 che tuttavia non basta alla nazionale di Luciano Spalletti per superare il turno. Azzurri eliminati dalla Nations League: dunque, a giugno, non giocheranno le semifinali della competizione ma le prime partite di qualificazione ai mondiali 2026.
Addio Nations League, il cammino verso il mondiale
In conseguenza del risultato maturato a Dortmund, la nazionale di Luciano Spalletti è inserita nel gruppo I di qualificazione ai mondiali 2026. Girone a cinque squadre. Ad accompagnare gli azzurri nel percorso verso Stati Uniti, Messico e Canada, saranno Norvegia, Israele, Estonia, Moldova. Sulla carta, avversari non irresistibili. Unica, ipotetica rivale può essere la Norvegia, che ha in Haaland attaccante non convenzionale negli ultimi sedici metri, ma al netto della presenza dell’attaccante del City, la nazionale scandinava non sembra avere la struttura necessaria per impensierire l’Italia, ammesso che sia la nazionale, per gioco, atteggiamento, attitudini e mentalità, vista nel secondo tempo al Dortmund e non la copia colore azzurro sbiadito (non) scesa in campo e travolta nei primi 45’ al Westfalenstadion. Ci sono dunque le premesse per centrare il primo posto, conditio sine qua non per tornare a giocare una fase finale dei Campionati del Mondo, dopo aver mancato clamorosamente le edizioni del 2018 e del 2022.
Spalletti, vietato sbagliare: il regolamento non cambia
Vietato sbagliare ancora dunque. In questo senso, arriverà immediatamente la partita chiave del girone. Il 6 giugno il percorso di avvicinamento a USA, Canada e Messico 2026 inizia da Oslo, in Norvegia, che già preso a pallonate la Moldova a domicilio (0-5). La prima in casa è invece il 9 giugno, quando arriveranno i moldavi. Le altre sei giornate si giocheranno nel fazzoletto di tempo fra settembre e novembre 2025: si chiude il 16, in casa, contro la Norvegia. Obbligatorio, più che necessario, partire con il piede giusto anche perché è vero che l’allargamento a 48 squadre garantisce all’Europa dei posti in più rispetto al passato, ma i criteri di qualificazione per i prossimi mondiale comunque non cambiano. Solo le prime classificate di ciascun girone staccheranno direttamente il “pass” per la kermesse iridata. Arrivare secondi, oltre ad essere un’onta sportiva considerando gli avversari presenti nel girone, condannerebbe, ancora una volta, la nazionale a passare per le forche caudine dei play off. E, visti i precedenti contro Svezia nel 2017 e Macedonia nel Nord del 2022, è meglio evitare ogni rischio.