La Spagna supera il Portogallo con un 3-1 eccessivo per quanto dimostrato sul rettangolo di gioco: i lusitani controllano a lungo ma non trovano il gol per via dell’imprecisione dei propri attaccanti (oltre ad una dose di sfortuna accanitasi contro Podence che colpisce il palo). Gli iberici sanno soffrire ed adattarsi ai ritmi degli avversari senza mai snaturarsi e approfittando del genio calcistico di nome Marcos Asensio: il madridista inventa giocate sontuose per i compagni, si mette in proprio e ripiega quando serve. Forte di questo successo, la nazionale guidata da Celades ottiene il pass per le semifinali di Euro U21.
La partita – Neanche il tempo di iniziare e l’asse Cancelo-Carvalho offre il primo moment della serata a Jonny Castro: il laterale del Celta non riesce a trattenere l’impeto avversario. Dall’altra parte Bellerin fa il paio al pariruolo lusitano: Rodrigues però placa l’irruenza del terzino dell’Arsenal e di Deulofeu, non particolarmente brillante. Il Portogallo sembra controllare bene il campo ma non riesce a sfondare neanche con la meravigliosa conclusione che Podence crea in uno spazio minuscolo di campo colpendo il palo: Meré, in netto ritardo, deve ringraziare le divinità del calcio.
La Spagna cresce di intensità dopo un quarto d’ora di gioco e costringe gli avversari a molti errori in fase di impostazione: uno di questi è fatale alla selezione di Jorge che capitola sotto il tiro da fuori area di Saul Niguez, deviato da Edgar Ié. Dopo l’1-0 sale in cattedra Asensio che libera splendidamente i compagni: prima Bellerin spara addosso a Varela a pochi passi dalla porta; poi Sandro sfiora il gol con un buon rasoterra che esce di poco alla destra del numero uno lusitano. A fine primo tempo il Portogallo non riesce a trovare la soluzione al problema spagnolo.
Cambia la musica nella ripresa: Bruno Fernandes, capitano della sua squadra, impegna subito Kepa con un bel tiro di esterno; Podence lascia sul posto Meré (tra i peggiori della Spagna) con una giocata di alto livello ma, a tu per tu con il portiere nativo di Undurroa, calcia a lato. Sul ribaltamento di fronte le Furie Rosse sfiorano il raddoppio: Asensio si aggiusta il pallone e tira ma Edgar Ié riscatta la deviazione sfortunata dell’autogol salvando sulla linea il tiro del madridista. Dopo un’ora di gioco si vede per la prima volta Reanto Sanches che carica furiosamente il tiro, costringendo Kepa alla parata in due tempi.
La Spagna sembra averne di più e al 64′ trova il gol del 2-0: Deulofeu serve un rasoterra tagliente a Sandro che taglia sul primo palo e infila Varela. Il Portogallo riesce però a risorgere dalle ceneri: Bruma, subentrato a Podence, segna un gol meraviglioso, al volo, da fuori area mandando in estasi il pubblico lusitano e quello neutrale. Il forcing finale da parte degli uomini di Jorge non è particolarmente pericoloso e li espone al contropiede: a tempo praticamente scaduto Inaki Williams salta deliziosamente in velocità Semedo e incrocia sul palo lontano chiudendo la partita e fissando il risultato sul 3-1.
Asensio ispira la Spagna – Una tripletta nella gara di esordio, un assist nella seconda, il nativo di Mallorca è finora il miglior giocatore della competizione per distacco. Nelle gare viste finora in pochi hanno dato la sensazione di controllo che ha offerto Asensio (Joao Cancelo è uno di questi): agile, elegante e focalizzato sull’obiettivo, a 21 anni e mezzo l’iberico con passaporto olandese sembra essere pronto a raccogliere un’eredità molto importante sulle spalle. Nella sua prima stagione a Madrid si è ritagliato molto spazio, in Nazionale sta dettando legge, il futuro sorride all’ex Espanyol.
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