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Dai porti al campo da gioco, il South Coast derby infiamma l’Inghilterra

Sono molti in Inghilterra a pensare che il South Coast derby sia la partita più sentita del paese, più di Arsenal-Tottenham, di West Ham-Millwall o Liverpool-Manchester United, nonostante tra le due città ci siano circa 30 miglia. L’avversione tra i due club, e non solo, è testimoniata dal fatto che appena fuori Portsmouth un cartello stradale recita genericamente “Fuori Città” senza dare alcuna indicazione sulle varie destinazioni, tra le quali c’è ovviamente l’odiata Southampton. Un odio che va oltre il calcio, una rivalità che contrappone due città diverse in tutto, la borghese Southampton contro la proletaria Portsmouth, ma soprattutto la “guerra” dei porti che è forse la causa scatenante dell’inizio della tensione.

Le origini della rivalità

Come spesso succede in questi casi, i problemi tra i due schieramenti sono iniziati non per questioni calcistiche, ma si sono poi  aggravati negli anni con le sfide sul terreno di gioco. Gli storici dei due club raccontano che già nel medioevo ci furono i primi screzi tra le due città portuali, con Southampton punto di riferimento commerciale dell’intero distretto, e con Portsmouth più piccola, costretta ad inserirsi anche con metodi poco graditi ai rivali per accaparrarsi qualche affare.  Nel 1912 invece, si verificò un altro episodio significativo dopo l’affondamento del famoso Titanic, quando i marinai di Southampton, considerata la casa della working class, rifiutarono di equipaggiare la nave gemella chiamata Olimpic, a vantaggio degli operai di Portsmouth che invece accettarono suscitando la rabbia dei rivali. Altro motivo per incendiare gli animi è rappresentato da una delle più conosciute navi da guerra della storia: la Mary Rose. Le due fazioni infatti, rivendicano con orgoglio la paternità della nave, e ancora oggi non ci sono certezze che avvalorino una tesi piuttosto che l’altra. Nel 1976 inoltre, il porto di Portsmouth diventò internazionale, provocando l’inevitabile malumore soprattutto dei lavoratori di Southampton che organizzarono diverse manifestazioni di protesta, così come svariati sabotaggi che aumentarono a dismisura la tensione tra le protagoniste del South Coast derby.

La sfida sul campo

Gli attriti nati nei porti delle città sono arrivati inevitabilmente in campo, fin dalla prima sfida tra Saints e Pompey nel settembre del 1899 a Fratton Park. Anche le amichevoli organizzate negli anni sono state caratterizzate da diversi episodi specialmente fuori dal campo, tanto che un simbolo dei Saints come Matt Le Tissier ha dichiarato che “per una minoranza è puro odio anche se si tratta di una semplice amichevole“. Nonostante la feroce tensione tra le opposte fazioni, sono tanti i giocatori, ma anche qualche allenatore, a essere passati da una sponda all’altra. Tra i calciatori spicca sicuramente Peter Crouch, due stagioni con il Portsmouth (2001/02, 2008/09) e una col Southampton (2004/05), mentre tra i tecnici Harry Redknapp è riuscito a farsi odiare da entrambe le tifoserie dopo essere passato da una squadra all’altra nel giro di poche settimane. La bacheca ad oggi sorride ai Pompey con 2 titoli di campioni d’Inghilterra (48/49, 49/50)e 2 Fa Cup (1939, 2008), con i Saints fermi alla Fa Cup del 1976. 

Nickname simpatici, ma non troppo

Il soprannome dato dai tifosi del Portsmouth ai rivali è da sempre quello di Scum, approfittando dell’acronimo del sindacato dei portuali della città di Southampton SCUM (South Coast Union Men), ma usandolo chiaramente nella versione peggiore del termine. I Saints dal canto loro hanno battezzato i Pompey come Skates dopo che un giornale cittadino ha lanciato una sorta di sondaggio tra i propri lettori dove chiedeva di suggerire un nomignolo che avrebbe dato particolarmente fastidio agli acerrimi nemici. Skate è un termine usato dagli abitanti di Portsmouth per definire in maniera inelegante i marinai della Royal Navy, di stanza proprio a Portsmouth in passato.

 

Mauro Levati

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