
Matias Soulé Roma Immagine | Ansa
Soulé decisivo a San Siro. La Roma di Claudio Ranieri non si ferma più: piuttosto, con la vittoria di misura (ottava volta in questo campionato) maturata al Meazza in casa dell’Inter arresta forse definitivamente la rincorsa al titolo di Simone Inzaghi, apparsa sulle ginocchia, che perde, in 90’, la vetta e forse anche il campionato.
Record: Ranieri come Ranieri
Ranieri prosegue la sua marcia: diciotto risultati utili consecutivi, 13 vittorie e cinque pareggi, 31 gol fatti e appena nove subiti. Un cammino da vertice, che ricorda da vicino la cavalcata del 2009/2010 quando i giallorossi inanellarono 24 partite senza sconfitte, arrivando a sfiorare il titolo. In questo senso, Ranieri ha eguagliato sé stesso: la Roma non aveva una striscia così lunga di imbattibilità da quindici anni, esattamente quando in panchina c’era il tecnico testaccino che ha migliorato la squadra sotto tutti i punti di vista. La Roma è una squadra organizzata e compatta che ha trovato in Soulé l’uomo in più.
La rivincita di Soulé
Significativo, che la rete del successo a San Siro porti la firma di Soulè. Significative le sue parole. “Non è stato facile all’inizio. Mister Ranieri mi ha dato fiducia, ora mi sento bene”. I numeri sostengono le sue parole. L’esperienza a Roma si è subito complicata: sbarcato nella capitale per 30 milioni di euro per raccogliere l’eredità di Paulo Dybala, nell’idea di calcio di De Rossi è l’esterno del 4-3-3. Dopo poche settimane, come tutti i suoi compagni, vive una pesante involuzione con la gestione di Juric. L’arrivo di Claudio Ranieri cambia totalmente le prospettive. L’argentino sente la fiducia e la ricambia con gol pesanti e sonanti: decisivo contro Empoli, Parma, Lazio e Inter. Dieci punti, sinora, portati in dote al tecnico testaccino che ha saputo trovare la chiave giusta per sbloccare un talento immalinconitosi fra prestazioni sottotono e panchine.
L’uomo in più della Roma
Numeri alla mano, Soulé ha mantenuto le promesse: è lui, in questo momento, l’uomo in più della Roma, elemento fondamentale nello scacchiere tattico di Ranieri. L’argentino inventa, crea superiorità numerica ma abbina anche grande spirito di sacrificio e disciplina nei movimenti senza palla. Un calciatore trasformato, come la Roma: con i se e i ma non si scrive la storia ma qualora Ranieri fosse stato subito l’allenatore al posto di Daniele De Rossi senza l’interregno (53 giorni chiusi ai margini della zona retrocessione) di Ivan Juric oggi i giallorossi sarebbero terzi in classifica, a sette punti dal Napoli e a quattro dall’Inter. Inoltre, avrebbero tre punti di vantaggio sull’Atalanta e ben cinque sulla Juventus. Una differenza che sottolinea l’enorme impatto di Ranieri sulla stagione romanista.