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Solida e vincente, la Russia di Cherchesov va all’Europeo

Non si può più parlare solo di grande exploit dovuto al fatto di essere la nazione ospitante. La Russia dopo anni negativi è tornata prepotentemente sulla scena mondiale e continentale e dopo i quarti di finale ottenuti nell’ultima Coppa del Mondo ecco che la nazionale di Cherchesov è stata in grado di qualificarsi per l’Europeo con ben due turni d’anticipo. Il girone non era sicuramente dei più complicati, con Cipro e Scozia come principali rivali, ma il cammino è stato netto e convincente e solo il Belgio a Bruxelles è riuscito a far perdere punti agli Orsi.
L’ultima settimana di qualificazione è stato poi un dominio assoluto e un netto punto esclamativo per quanto riguardava il passaggio del turno. 4-0 a Mosca alla Scozia e 0-5 a Cipro a Nicosia con Dzyuba e Golovin grandi protagonisti. Cherchesov è riuscito però a dare un’impronta importante alla squadra e il modo di stare in campo non dipende più dal modulo che può variare in continuazione. Il 4-2-3-1 resta il marchio di fabbrica del c.t. ex Legia Varsavia, ma può variare in un 4-3-3 come a Nicosia quando Golovin viene abbassato sulla linea di centrocampo e sulla fascia viene tolto un giocatore più difensivo come Zhirkov per inserirne uno ben più offensivo come Cheryshev. È stata provata anche la difesa a tre per sfruttare la grande abilità di Zhirkov e Mário Fernandes di correre e saper tenere tutta l’esterno, ma il grande talento in attacco fa si che il 3-5-2 diventi un modulo di ripiego.

A cambiare molto rispetto al Mondiale di casa è stata senza dubbio la difesa con Dzhikya e Semenov che ormai sono diventati i due centrali titolari, mentre in porta c’è stata una grande novità. L’erede designato di Akinfeev sembrava dover essere Andrey Lunev invece Cherchesov ha ribaltato le gerarchie e, dopo averlo sorprendentemente lasciato a casa dalla massima competizione calcistica un anno fa, ha deciso che il suo nuovo numero uno sarebbe stato Guilherme. La decisione ha riaperto un dibattito molto frequente in Russia, ovvero l’eccessiva facilità con la quale si può prendere la nazionalità e quindi far parte dell’Armata Rossa. Il valore però del portiere brasiliano è indiscutibile e orami dodici anni di Lokomotiv fanno di lui un moscovita a tutti gli effetti.
Dopo due mancate qualificazioni a Sudafrica 2010 ed Euro 2012 e due pessime partecipazioni a Brasile 2014 ed Euro 2016, la Russia ha finalmente ripreso a correre dopo il caso isolato di Euro 2008. San Pietroburgo sarà una delle città che ospiterà il prossimo torneo e il 13 giugno inizierà proprio in casa l’avventura russa e la squadra è pronta a rivivere un’altra grande estate dopo quella del 2018.

Francesco Domenighini

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