Dalla depressione al ritorno al Maribor per ritrovare la felicità. Obiettivo raggiunto e adesso il fantasista sogna il torneo continentale in Germania
Josip Ilicic vede la luce in fondo a un tunnel lunghissimo. Ha giocato, ed è stato molto amato, dal 2010 al 2022 in Italia, nella nostra serie: tre anni nel Palermo, quattro alla Fiorentina, cinque all’Atalanta. Ha attraversato un momento difficilissimo, ma adesso il c.t. della Slovenia, Matjaz Kek, lo ha inserito (ed è già così una vittoria incredibile) nel listone dei 30 preconvocati in vista dell’Europeo che parte tra tre settimane in Germania. Oggi Ilicic ha 36 anni, non giocava in Nazionale da due anni e mezzo. L’ultima partita l’aveva disputata a metà novembre 2021, quando ancora vestiva la maglia dell’Atalanta e si trovata a un passo dal grande baratro. Una convocazione quella della sua Nazionale arrivata dopo una buona stagione al Maribor. Ha giocato con continuità e ha guidato la sua squadra al secondo posto con 10 gol in 31 gare.
Uno score che non si aspettava nessuno, tantomeno Ilicic, che sembrava dovesse ritirarsi dal calcio, dopo aver attraversato l’inferno, portandosi sulle spalle un dolore immenso. Insomma, un fuoriclasse con una certa fragilità, una malinconia negli occhi, ma che ha dimostrato di poter rinascere.
Il legame con Gian Piero Gasperini
A Bergamo ha avuto un legame particolarmente forte con il suo allenatore, Gian Piero Gasperini, l’uomo che ha trascinato l’Atalanta a vincere l’Europa League contro il Bayer Leverkusen grazie alla tripletta, nella finale di Dublino, di Lookman. Ilici a un certo punto, durante la pandemia del Covid che ha martoriato più di tutte la provincia bergamasca, ha visto il buio intorno a sé, divorato da un male interiore, la depressione. Così Ilicic ha detto basta, si è fermato e ha smesso di allenarsi, giocare, rilasciare interviste, vivere lo spogliatoio. Su Transfermarkt la sua assenza veniva giustificata con la dicitura “vacanze extra” per sottolineare in maniera elegante il bisogno di ognuno di noi di prendersi ogni tanto una vacanza dalla vita. Molte persone gli sono state vicine e tantissimi tifosi gli sono stati accanto con striscioni, parole di incoraggiamento. Hanno cercato di trascinarlo fuori dal buio per aiutarlo a riaccendere la luce.
Momento difficile
Infine, c’è stato un momento nel quale – ed era l’estate 2020 – i media hanno iniziato a parlare di “problemi di natura personale” e tutti hanno capito che la vita di Ilicic non era più facile. Ed è difficile immaginare un calciatore, che guadagna comunque cifre importanti seppur in provincia, cadere nel baratro. Ma anche loro sono umani e incontrano grandi ostacoli nella propria vita. Non bisogna vergognarsene. Il suo percorso umano raccontava di un’infanzia ansiosa, aveva paura di tutto e quell’ipocondria l’ha accompagnato a lungo, della nascita in Bosnia in piena guerra dei Balcani, della morte del padre quando era ancora in fasce, della precipitosa fuga con la madre in Slovenia.
Insomma, qualche fantasma di troppo nell’armadio. E quel passato gli era tornato a fare visita all’improvviso, in un momento di fragilità dell’animo. “Josip ha sofferto molto, è caduto in depressione. La testa arriva poi a un momento in cui esplode”, le parole del Papu Gomez, capitano di quell’Atalanta che iniziava a stupire in Europa, in Champions.
II ritorno in campo
Così Ilicic è rimasto fuori quattro mesi, da luglio a ottobre. Quando tornò in gruppo, si vedeva che non era più lui. Era come smarrito. Con tanta voglia di provarci sì, ma smarrito. Lento nei movimenti, muscoli arrugginiti, tristezza dipinta sul volto. Ha cercato di restare aggrappato alla luce per diverso tempo, ma dopo un anno e mezzo è ricaduto nel baratro. Così terminò la sua avventura nel nostro campionato, nella nostra serie A. E a tutti quella decisione sembrò la resa, un autoesilio, l’inizio della fine di una carriera onorevole in un paese, l’Italia appunto, che lo aveva amato e applaudito.
Però, la vita è meravigliosa e sa dare a tutti un’altra occasione. Ilicic dall’ottobre del 2022 è in forza al Maribor e sembra aver trovato la serenità. Nella vita e, di conseguenza, anche in campo. Fino a finire nella lista dei pre convocati della Slovenia per gli Europei in Germania. Sarebbe qualcosa di meraviglioso per riprendere il legame con la Nazionale del suo paese. Fino a oggi i numeri dicono 16 gol e 79 presenze. Dovesse in qualche modo riuscire a strappare la convocazione per gli Europei, giocare magari una delle amichevoli con Armenia e Bulgaria o addirittura scendere in campo a Euro 2024 ancora una volta con la maglia della Slovenia, allora quei numeri andrebbero aggiornati.