Quando trenta secondi cambiano il corso degli eventi. L’Atletico Madrid, due anni fa era praticamente campione d’Europa poi, però, il destino ha deciso che quella Champions League doveva andare dall’altra sponda di Madrid e un colpo di testa, che ha assunto le sembianze di una pugnalata, ha cambiato tutto. Sabato sarà nuovamente Atletico-Real, sarà nuovamente finale di Champions. L’occasione giusta, per i “Colchoneros“, di una vendetta che rimarginerebbe una ferita ancora aperta.
Nel calcio, come nella vita, ci sono vari momenti: felici, tristi, di pura estasi e di immenso dolore. Quando arrivano quelli negativi, la cosa che più si desidera è avere la possibilità di rimediare, di avere una seconda occasione per prendersi quello che il destino ci ha tolto. Perché quando sei ad un passo dal traguardo, oppure sei talmente avanti rispetto all’avversario che non pensi possa più recuperarti, è proprio in quel momento che se cadi ti fai male. Ecco, questo è quello che Simeone ha vissuto due anni fa quando si vide sfilare la Champions a trenta secondi dalla fine. E’ bastato un attimo per far andare una squadra dal sogno più bello all’incubo più brutto. Autore di quel delitto fu Sergio Ramos, allenato da Carlo Ancelotti. Già, Ancelotti, uno che sa benissimo cosa si prova ad avere uno sbalzo emozionale, cosa si prova a passare dall’onnipotenza assoluta alla debolezza più totale. Lo sa, perché lui prima di essere stato carnefice è stata vittima. Era il 2005 e il suo Milan conduceva 3-0 ad inizio ripresa la finale di Champions League. Poi successe quello che tutti ricordiamo: un incredibile 3-3 in sei minuti del Liverpool, che diventò campione d’Europa vincendo la sfida ai rigori, grazie al celebre balletto di Dudek. Il Milan non poteva crederci ma non si perse d’animo, ci riprovò e due anni dopo, nel 2007, ecco un’altra volta i “Reds” a contendere al club rossonero la coppa dalle grandi orecchie ed ecco che la vendetta fu servita; doppietta di Inzaghi e Milan sul tetto d‘Europa per la settima volta. Ci vollero due anni per la squadra all’epoca allenata da Ancelotti per rifarsi dopo una cocente delusione; stesso lasso di tempo che è passato da quel Atletico-Real che per i “Colchoneros” è difficile da dimenticare, almeno fino ad oggi.
Simeone come Ancelotti? Prima vittima e poi carnefice? Per scoprire se, a distanza di due anni, ci sarà la tanto desiderata vendetta bisogna solo attendere.
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