La sfida tutta messicana di Concacaf Champions League tra Pumas e Tigres è cominciata all’insegna dell’equilibrio ed è finita con il dominio dei Felinos del Tuca Ferretti. L’1-1 dell’andata maturato a Monterrey sembrava indirizzare le sorti del doppio confronto verso i Pumas che avevano sia il vantaggio dello 0-0 che quello del campo per poter intravedere la semifinale.
A Città del Messico però i valori sono emersi e la forza dei Tigres nello scontro secco ha fatto la differenza in quello che sulla carta era annunciato come il più bello dei quarti di finale.
Finisce 0-3, risultato netto per quanto sorprendente. Scatenato Jurgen Damm, mai stato un goleador in carriera ma in forma impressionante in questa settimana anche in area di rigore per dimostrare che i suoi valori non sono solamente atletici ma anche tecnici.
Doppietta dell’esplosivo esterno auriazul per liquidare il discorso prima del punto esclamativo finale messo da Quiñones, giocatore che quest’anno sembra essere la vera marcia in più per Ferretti.
Non servono Gignac e Edu Vargas per dominare questa partita: poco ispirato il francese che lascia il campo i anticipo, non ancora decisivo il cileno ex Napoli che deve ambientarsi con la nuova maglia. In questo collettivo di altissimo livello ci sono anche altri giocatori in grado di decidere partite del genere e qui forse risiede la superiorità dei Tigres nei confronti degli avversari di questo turno.
Il 3-0 esterno è un gran biglietto da visita per la semifinale e fa da contrappeso al dilagante Pachuca che 24 ore prima aveva umiliato il Saprissa. È chiaro che a questo punto della stagione le messicane appaiano nuovamente favorite – vista anche la condizione fisica precaria delle americane ancora in pre-season – e tutto sembra portare verso una finale tra Pachuca e Tigres, al momento le uniche ad aver dato importanti prove di forza.
Il processo di crescita dei Tigres è stato importatissimo e la squadra sta amalgamando anche nuovi elementi per diventare inarrestabile: il primo dei tre ostacoli nella strada che porta sul tetto del Centro-Nord America è stato superato e ora l’obiettivo appare sempre più alla portata.