Lo Sheffield di Chris Wilder è sicuramente la sorpresa più bella di questa Premier League. Quinto posto a meno due dal Chelsea, seconda miglior difesa del campionato e sogno Europa che si può avverare.
Compattezza e organizzazione: in 26 giornate sono arrivate 10 vittorie, 9 pareggi e 7 sconfitte. Poche occasioni per mettere ko gli avversari e pochi goal incassati: lo Sheffield ha posto sotto le sue lame 3 delle big six della premier, Arsenal, United e Tottenham e che ora lotta per la Champions League. 12 partite al termine della stagione, la metà contro squadre posizionate nella seconda metà della classifica della Premier. La qualificazione in Champions sarebbe storica. È dalla stagione 2000/01 che una neopromossa non arrivava tra le prime 5, quando a compiere l’impresa fu l’Ipswich Town.
Dopo la vittoria allo scadere contro il Bournemouth l’euforia Europa è esplosa in un Bramar Lane gremito di tifosi. Un’euforia che però non deve destabilizzare i giocatori dello Sheffield, anche se a tenere i piedi per terra ci ha pensato l’allenatore Chris Wilder, che siede da 4 anni nella panchina delle Blades: “All’Europa non ci pensiamo. Potreste vederci in vacanza di fine stagione a Magaluf (Maiorca), è sempre stata tradizione per le generazioni passate.” Con lo Sheffield nel cuore Wilder è un tifosissimo come si può vedere da questa foto del 2009.
Una storia avvincente quella dello Sheffield traghettato nella massima serie inglese dallo stesso Wilder dal 2016. Dalla League One fino alla Premier League dopo un passato da giocatore nella sua stessa città. Tutto ciò insieme a Billy Sharp, centravanti icona della squadra che ha detto la sua sul sogno Europa: “Cercheremo di continuare a vincere nelle nostre possibilità. La gente potrebbe non pensare che siamo in grado di farlo, ma i ragazzi sono fiduciosi e sicuramente continueremo a dare il nostro meglio”.
Billy Sharp helped Sheffield United jump up to fifth in the Premier League – just two points shy of a Champions League spot 😱pic.twitter.com/DLo9fDHc5T
— Goal (@goal) February 10, 2020
Due simboli della squadra nati entrambi nel distretto di Sheffield amati dai tifosi, che l’anno scorso non si sarebbero mai aspettati di poter lottare per l’Europa. A distanza di 12 anni lo scorso Marzo i supporters delle Blades festeggiavano il ritorno in Premier League dopo 12 anni. Ora invece cantano a squarciagola un simpatico coro, con l’Europa in testa. “Que sera, sera, whatever will be will be, we’re going to Napoli, que sera, sera”
Una squadra che parte dal basso e arriva in alto, storie simili come quelle di Bournemouth e Burnley ma che fino ad ora risulta speciale. Attenzione però a non sottovalutare il cammino europeo. Il traguardo sarebbe meraviglioso, è vero, ma bisogna anche tenere conto del calibro delle competizioni. Esempi eclatanti sono quelli di Burnley e Newcastle. Clarets che due stagioni fa, arrivati in Europa League, non riuscirono a superare la fase a gironi. Conclusione? 15esimo posto a otto distanze dal piazzamento della stagione passata. Le Magpies del 2012/13 invece con 14 partite in più non riuscì a gestire al meglio la stagione finendo a 11 punti in meno rispetto all’annata 2011/12. Se lo Sheffield sarà in grado di arrivare in Europa, la società dovrà mettersi in prima linea per consentire a Chris Wilder di poter affrontare la stagione nel migliore dei modi.
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