La Serie C italiana di quest’anno si sta rivelando un percorso a ostacoli, con ogni girone condizionato dalle penalizzazioni per diverse irregolarità amministrative, sanzionate dagli organismi di controllo della giustizia sportiva. Al momento, sei società sono state colpite da penalizzazioni, per un totale di 12 punti sottratti rispetto a quelli guadagnati sul campo.
Tra i tre gironi, il girone A si dimostra il più stabile, con un solo caso di penalizzazione. Tuttavia, siamo ancora a un terzo del campionato e la situazione potrebbe cambiare, dato che ulteriori deferimenti sono già stati notificati, come nel caso di Taranto e Turris.
Il primo caso riguarda la Triestina, che lo scorso 17 ottobre ha ricevuto una penalizzazione di un punto. Il motivo? Irregolarità nel deposito delle garanzie fideiussorie richieste per sostenere il monte ingaggi dei tesserati. Secondo il regolamento, quando una società supera il milione di euro di compensi lordi, è obbligata a coprire il 40% della somma eccedente con una fideiussione entro i termini stabiliti. La Triestina, già in difficoltà in classifica, ha quindi subito questa ulteriore penalizzazione, evidenziando una problematica comune a più club.
La Spal è stata penalizzata con tre punti, una decisione presa lo scorso giugno, poco dopo la conclusione della stagione 2023/24. La sanzione è legata a irregolarità nei pagamenti delle ritenute Irpef e dei contributi Inps per i mesi di gennaio e febbraio 2024, relative agli stipendi dei tesserati. La Corte d’appello della FIGC ha bocciato il ricorso del club, confermando la sanzione. Nonostante l’entità della penalizzazione, il club non ha potuto presentare una difesa efficace e ha quindi dovuto accettare la sentenza.
Il 29 ottobre, la Ternana ha ricevuto una penalizzazione di due punti nel girone B, dove era in piena corsa per il vertice. La sanzione è dovuta al mancato pagamento delle ritenute Irpef relative ai mesi di maggio e giugno 2024, riguardanti i compensi di tesserati, dipendenti e collaboratori. A complicare la situazione della Ternana c’è stato un cambio di proprietà; il nuovo presidente, Stefano D’Alessandro, ha già preannunciato un ricorso, dato che l’addebito è legato alla gestione precedente.
L’8 ottobre, la Turris ha accettato il patteggiamento proposto dalla procura Figc, ottenendo una penalizzazione legata al mancato deposito della fideiussione integrativa entro il termine del 9 agosto. La fideiussione avrebbe dovuto coprire il 40% dell’eccedenza rispetto al milione di euro previsto per i compensi. Questa decisione ha creato un precedente e ha anticipato ciò che sarebbe accaduto per il Catania, che ha affrontato una problematica simile. Ma i problemi della Turris non si fermano qui: il 4 novembre il club è stato deferito nuovamente, questa volta per il mancato pagamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps per luglio e agosto 2024.
Anche il Catania è stato colpito da una penalizzazione simile, ufficializzata il 9 ottobre. Il club ha subito la sottrazione di un punto per il ritardo nel deposito della fideiussione integrativa, il che ha causato anche problemi nella formazione della squadra: l’allenatore Mimmo Toscano non ha potuto schierare i nuovi acquisti nella sfida di Coppa Italia contro la Carrarese a inizio agosto. Successivamente, la società ha risolto la questione burocratica, ma non è riuscita a evitare la penalizzazione per il ritardo. Il presidente Ross Pelligra ha poi rilasciato una nota per rassicurare i tifosi, spiegando che il ritardo è stato causato dalle lunghe tempistiche dei trasferimenti bancari dall’Australia all’Italia.
La penalizzazione più recente, e anche la più severa, è stata quella inflitta al Taranto. Il club, in un periodo di transizione, con il passaggio di proprietà da Massimo Giove al fondo Apex Capital Global, rappresentato da Mark Campbell, ha subito una penalizzazione di quattro punti. La sanzione è legata al mancato pagamento degli stipendi e dei compensi di giugno 2024 entro il termine stabilito del primo agosto. Questa penalizzazione ha avuto un impatto pesante sul club, che è scivolato all’ultimo posto in classifica.
A questa prima penalizzazione se ne aggiungerà probabilmente un’altra, poiché il club è stato deferito anche per il mancato pagamento delle ritenute e dei contributi per i mesi di luglio e agosto. Nonostante il bonifico da parte di Campbell sia arrivato, il ritardo nell’esecuzione ha causato ulteriori problemi, un evento che sottolinea come i trasferimenti internazionali possano influire sulla gestione finanziaria dei club.
La Serie C di quest’anno, quindi, non è solo una questione di abilità sul campo, ma anche di stabilità finanziaria e di rispetto delle regole amministrative. Con sei squadre già coinvolte in penalizzazioni e altri deferimenti in corso, la competizione rischia di essere segnata più dalle sentenze della giustizia sportiva che dai risultati sportivi stessi. Le problematiche finanziarie e burocratiche dei club mettono in luce la fragilità del sistema e la difficoltà di rispettare i requisiti imposti dagli organismi di controllo.
La situazione richiede un’attenzione particolare da parte delle società e della FIGC, poiché il rischio è di vedere un campionato sempre più condizionato dalle sanzioni e dalle penalizzazioni, con le classifiche alterate e l’equilibrio sportivo compromesso.
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