Caos rinvio Inter-Roma: inizialmente fissata per sabato, la partita si giocherà domenica alle 15 a causa dei funerali di Papa Francesco. L’Inter, volendo evitare un giorno in meno di riposo prima della semifinale di Champions, proponeva il rinvio al 21 maggio, ma Roma e Napoli si sono opposte
La recente vicenda del rinvio della partita tra Inter e Roma ha messo in luce le complesse dinamiche che caratterizzano il calcio italiano. Inizialmente programmata per sabato 21 aprile, la partita è stata posticipata a domenica 22 aprile alle 15, a seguito della decisione del Governo di sospendere tutti gli eventi sportivi in concomitanza con i funerali di Papa Francesco. Questo cambiamento ha generato un acceso dibattito tra le società coinvolte, la Lega Serie A e le istituzioni sportive, rivelando le sfide organizzative che il calcio professionistico deve affrontare.
I primi screzi si sono avuti quando il ministro per la protezione civile, Nello Musumeci, ha annunciato la sospensione delle partite per il giorno dei funerali di Papa Francesco. Nonostante il decreto del presidente del Consiglio raccomandasse il rinvio, non lo imponeva, creando una situazione di incertezza. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha esortato a sospendere gli eventi sportivi programmati per quel giorno, mentre la Serie B e la Serie C si sono rapidamente adeguate. La Serie A, invece, ha preso tempo, lasciando in sospeso il destino della partita Inter-Roma.
Durante la giornata, si sono susseguiti colloqui tra i club, la Lega e i rappresentanti politici per trovare una soluzione soddisfacente. L’Inter era particolarmente preoccupata per la sua prossima sfida contro il Barcellona in semifinale di Champions League, prevista per mercoledì. La squadra desiderava evitare di giocare contro la Roma con un giorno in meno di riposo, dato che il Barcellona avrebbe affrontato il Real Madrid in finale di Coppa del Re il giorno precedente.
L’Inter ha proposto di rinviare l’incontro a una data futura, in particolare il 21 maggio, ma questa soluzione ha incontrato l’opposizione di Roma e Napoli, con il club partenopeo che ha minacciato azioni legali. La situazione si è complicata ulteriormente per l’Inter, che doveva affrontare le squalifiche di Mkhitaryan e Bastoni nel turno successivo. Se il match contro la Roma fosse stato rinviato, i due giocatori avrebbero potuto saltare una partita contro il Verona, avversario considerato più abbordabile.
Con il passare delle ore, le discussioni si sono intensificate. Quando sembrava che ci fosse il via libera per giocare la partita di sabato, l’Inter ha fatto un passo indietro, decidendo di rispettare il lutto nazionale. Dopo un colloquio tra il tecnico Simone Inzaghi, i calciatori e la dirigenza, la Lega e la Roma hanno accettato la proposta di rinvio, fissando così la nuova data della partita.
Questo episodio non solo evidenzia le complessità organizzative del calcio professionistico, ma mette in luce anche le intersezioni tra sport, politica e sensibilità pubblica. La decisione di posticipare un incontro di alto profilo come quello tra Inter e Roma ha sollevato interrogativi sulla gestione degli eventi sportivi in situazioni di lutto nazionale. Le dinamiche interne alle squadre, le pressioni esterne e il rispetto delle sensibilità collettive si sono intrecciate in un episodio che dimostra quanto il mondo dello sport possa essere influenzato da fattori esterni.
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