Serie A, si parte, ma senza alcuni protagonisti. Le traiettorie del calciomercato si intersecano con quelle del campionato e ogni allenatore ha delle spine niente male nella propria rosa. Alcune saranno tagliate, altre, invece, sono in attesa di capire il loro futuro ma, per evitare pericoli, messe nelle condizioni di non pungere.
Quasi tutte le big di serie A hanno i loro bravi problemi con gli esuberi. Andando in ordine di classifica, l’Inter di Simone Inzaghi deve liberarsi di almeno uno fra Correa e Arnautovic. Qualcuno è di troppo, considerato l’arrivo di Taremi alle spalle di Lautaro e Thuram. Il Milan ha rivoluzionato profondamente la rosa ma deve comunque fare i conti con elementi divenuti scomodi. L’arrivo di Fofana mette all’angolo Bennacer e rende assolutamente superfluo Adli mentre Kalulu, in odore di Juventus, rimane in attesa. Qualche chilometro più in là c’è Koopmeiners, altro elemento non in esubero ma indesiderato a Bergamo dopo le ultime settimane. Lo strappo potrebbe essere ricomposto, ma chi lo sa. A Firenze in sospeso anche la posizione di Nico Gonazales con le valigie in mano dopo l’arrivo di Gudmundsson dal Genoa. Il calciatore è nel mirino della Juventus, ma per ora è rimasto lì. A proposito di Juventus, Chiesa è fuori rosa. Il ragazzo non ha intenzione di prolungare il proprio contratto e Thiago Motta lo ha accompagnato alla porta. Resta da capire il suo destino: la Roma lo ha allontanato, il Milan ha dichiarato chiuso il proprio mercato, all’Inter non serve e il Napoli è già sovraffolato.
E poi ci sono i due casi che fanno più rumore. Uno a Napoli, Osimhen. L’altro a Roma, sponda giallorossa, Dybala. Una sorta di autostrada del sole degli equivoci di mercato. Sia la gestione del nigeriano che quella dell’argentino sono state perlomeno discutibili. Il Napoli ha fissato una clausola astronomica e concesso all’attaccante uno stipendio altissimo, convinto di potersene liberare mettendolo sul mercato internazionale dove l’interesse non si è mai concretizzato in una offerta vera e propria né in Francia né in Inghilterra. I conti non sono tornati neanche a Roma dove Dybala, complice un ingaggio altissimo (ma la situazione era nota già dallo scorso giugno) che cozza con il cambio di filosofia societaria, rimane fra color che son sospesi. La società non lo ha dichiarato incedibile, ma nessun top club si è comunque fatto avanti, evidentemente spaventato da uno stipendio (costo di circa 12 milioni annui) difficilmente conciliabile con la continuità di rendimento di un talento straordinario ma troppo fragile. L’offerta araba potrebbe risolvere la questione, ma il calciatore nicchia. E la lista delle stelle che resteranno a guardare la prima giornata di campionato si è allungata.
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