Il nuovo attaccante del Torino è solo l’ultimo degli scozzesi che ha scelto di giocare nel Belpaese. Un Pallone d’Oro, uno “Squalo” e qualche giovane promessa: li conoscete tutti?
In un’estate divisa tra l’Europeo in Germania e i Giochi Olimpici di Parigi, la Serie A ha accolto un nuovo calciatore proveniente dalla Scozia, andando ad alimentare un rapporto con la terra d’oltremanica che dura ormai da oltre cento anni.
Stiamo parlando ovviamente dell’acquisto di Che Adams da parte del Torino, club che nel suo passato aveva già accolto un grande attaccante scozzese.
Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, diversi sono gli Scots passati per il massimo campionato calcistico del Belpaese. Ve li ricordate tutti? Vi diamo una mano.
Se si parla di calciatori scozzesi in Serie A, non si può che partire dal massimo rappresentante visto in Italia: Denis Law.
Leggenda e icona del Manchester United, il figlio di Aberdeen non ha bisogno certo di presentazioni.
Law in Inghilterra ha vinto tutto con la maglia dei Red Devils a cavallo tra gli Anni ’60 e ’70, riuscendo anche a essere nominato Pallone d’Oro nel 1964 (unico scozzese di sempre a riuscirci, davanti all’interista Luis Suarez e al madridista Amancio).
Il trofeo più prestigioso nella sua bacheca personale è la Coppa dei Campioni vinta con il Man United di Sir Matt Busby, Sir Bobby Charlton e George Best nel 1968 (la prima per un club inglese), ma è in Italia che il campione scozzese ha trascorso una stagione prima di consacrarsi alla storia con i Diavoli Rossi (all’esterno di Old Trafford c’è tutt’oggi una statua dedicata alla “United Trinity”, formata proprio da Law, Charlton e Best).
La sua stagione italiana è stata quella 1961/62, con Law approdato al Torino dopo aver vestito la maglia di una società storica del calcio inglese come l’Huddersfield Town e quella del Manchester City.
In Piemonte arrivò dopo essere stato pagato 110.000 sterline (su volere di Gigi Peronace) e in Granata collezionò 28 presenze totali, realizzando anche 10 goal.
Law nel Belpaese non riuscì però mai ad ambientarsi completamente, per motivi soprattutto linguistici e culturali, chiedendo un ritorno in Inghilterra dopo un incidente d’auto avuto insieme al compagno di squadra Joe Baker.
Da un Pallone d’Oro a uno “Squalo”. Altro iconico scozzese passato per la Serie A è stato Joe Jordan.
I più giovani avranno sentito questo nome in occasione della lite avuta a San Siro con Gennaro Gattuso durante un Milan-Tottenham di Champions League, ma Jordan proprio in Rossonero ha vissuto la sua prima esperienza italiana dal 1981 al 1983.
Due stagioni in cui lo “Squalo” (soprannome nato nei primi anni di carriera, quando perse i denti incisivi in campo, mettendo in risalto i canini) retrocesse prima in Serie B con il Diavolo e poi fu decisivo nell’immediata promozione del Milan in massima serie l’anno successivo, realizzando una decina di reti e vincendo il campionato cadetto.
Con il Milan conquistò anche una Mitropa Cup, dopo aver messo nel palmares pure un campionato inglese, una FA Cup e una Coppa delle Fiere con il Leeds negli Anni ’70.
In occasione del suo 110° anniversario, il Milan lo ha inserito nella lista dei 110 calciatori più importanti della storia del club, ma il rosso e il nero non sono stati gli unici colori vestiti da Jordan in Italia.
L’ex attaccante del Greenock Morton e del Manchester United trascorse anche un’annata al Verona (1983/84), non riuscendo però a lasciare il segno e decidendo così di tornare in Inghilterra per completare la carriera con le maglie di Southampton e Bristol City.
Leggenda del Liverpool e dei Glasgow Rangers, Greame Souness ha militato nella Sampdoria dal 1984 al 1986.
Lo scozzese arrivò in Italia dopo aver conquistato cinque campionati inglesi con i Reds, oltre che tre Coppe dei Campioni e svariati trofei nazionali, e nel Belpaese riuscì ad alimentare il proprio palmares con la vittoria della Coppa Italia nel 1985 (segnò anche un goal nella finale d’andata contro il Milan a San Siro).
Nella Samp di Eugenio Bersellini il centrocampista scozzese si impose subito come uno dei diamanti più preziosi, in una squadra che in rosa vantava un altro grande campione come Trevor Francis e due giovani stelle come Roberto Mancini e Gianluca Vialli.
L’ultima esperienza da calciatore fu poi ai Rangers, dove vinse altri sette trofei prima di iniziare una seconda carriera da allenatore (anche questa costellata di vari titoli).
Negli ultimi anni ad accogliere ben due scozzesi in Serie A è stato il Bologna.
Aaron Hickey ha vestito la maglia dei Rossoblù dal 2020 al 2022, mettendosi in mostra come uno dei giovani terzini sinistri più interessanti del campionato.
Lo scozzese è arrivato in Italia dopo aver vestito la maglia degli Hearts in patria e dopo due anni nella città emiliana è stato ceduto al Brentford, in Premier League, dove milita attualmente.
Al Bologna in sole due stagioni è riuscito però a lasciare un ottimo ricordo, eguagliando il record di Souness di 5 goal realizzati in un singolo campionato e venendo inserito per tre anni consecutivi nell’elenco dei candidati al premio Golden Boy.
L’altro scozzese che ha scelto Bologna per vivere la sua prima esperienza italiana è Lewis Ferguson.
Arrivato nel Belpaese nel 2022, dopo essersi messo in mostra con la maglia dell’Aberdeen oltremanica, il centrocampista di Hamilton può essere considerato uno dei più forti interpreti del proprio ruolo tra quelli presenti attualmente in Serie A.
Instancabile corridore, si è fatto amare fin da subito dal popolo bolognese, ergendosi a uno dei massimi protagonisti della squadra di Thiago Motta che nell’ultima stagione è riuscita a conquistare una storica qualificazione alla prossima Champions League.
Ha anche battuto il record di reti degli altri due scozzesi Souness e Hickey, realizzando ben 6 goal nell’annata 2023/24.
Chi può essere considerato già un veterano del calcio italiano è Liam Henderson, centrocampista che ha indossato ben cinque diverse maglie nello Stivale.
Dopo aver vinto qualche trofeo in patria con Celtic e Hibernian, nel 2018 è stato acquistato dal Bari, muovendo i primi passi in Serie B.
La stagione successiva è passato all’Hellas Verona (con cui ha conquistato la promozione), diventando così il secondo scozzese a vestire i colori Gialloblù dopo Joe Jordan.
Nel 2020 la prima avventura all’Empoli, club di cui oggi è tornato a essere un calciatore facente parte della rosa, dopo un paio di esperienze anche al Lecce e al Palermo, tra Serie A e Serie B.
Seppur per sole cinque partite, un altro scozzese che si è visto in Serie A nella stagione 2022/23 è stato Jack Hendry.
Attuale difensore dell’Al-Ettifaq in Arabia Saudita, Hendry le sue apparizioni italiane le ha collezionate con la maglia della Cremonese, club a cui fu prestato dal Brugge.
Ancora in Serie A è invece Josh Doig, terzino che nell’ultima stagione ha vissuto un’amara retrocessione in Serie B con il Sassuolo.
In Neroverde è arrivato lo scorso gennaio, dopo aver trascorso l’ultimo anno e mezzo all’Hellas Verona, società che lo acquistò nel 2022 dall’Hibernian.
È proprio in Gialloblù che ha fatto intravedere le cose migliori, mostrando buoni dote di spinta sulle corsie laterali e sfornando qualche assist.
Riavvolgiamo ora il nastro della Storia e concludiamo questo viaggio alla scoperta dei calciatori scozzesi passati per la Serie A con due nomi che forse in pochi conoscono.
Parliamo di Jack Diment e James Squair, due dei protagonisti del primo Scudetto vinto dalla Juventus nel 1905.
Entrambi calciatori amatori, si tratta degli unici due scozzesi ad aver vinto il massimo campionato di calcio italiano.
Diment era un centrocampista e in carriera indossò anche le maglie di Torino e Milan.
Squair era un attaccante e, dopo l’esperienza vincente alla Juventus, militò anche lui nel Torino, senza giocare però alcuna gara ufficiale.
Proprio il Torino ha accolto ora l’ultimo degli scozzesi (almeno per il momento) in Serie A: Che Adams.
Dopo essersi messo in mostra in Inghilterra soprattutto con la maglia del Southampton, tra Championship e Premier League (campionato in cui i Saints sono tornati dopo la promozione centrata pochi mesi fa), l’attaccante nato a Leicester è arrivato in Granata da svincolato e nella stagione di Serie A che sta per iniziare cercherà di diventare un punto fermo della nuova squadra di Paolo Vanoli.
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