La Juventus è più strutturata, mentre il Napoli si affida ad Antonio Conte, il migliore in circolazione. Il Milan, al momento, è un’incognita
A poco più di un mese dall’inizio del campionato, si parte il 17 agosto, siamo tutti alla ricerca di chi sarà l’anti Inter. I nerazzurri hanno dominato e vinto con merito lo scudetto della passata stagione, cucendo sul petto la seconda stella e raggiungendo un obiettivo ritenuto fondamentale: centrare questo traguardo prima del Milan. Adesso, però, le rivali (chi più, chi meno) si stanno rinforzando per cercare di rendere dura la vita alla banda di Simone Inzaghi. Certo, i nerazzurri partono ancora più avanti degli altri. Perché hanno vantaggio tecnico, psicologico e caratteriale che non può essere cancellato all’improvviso. Il mercato, ancora una volta, premia l’ottimo lavoro di Beppe Marotta (nel frattempo diventato presidente del club) e dei suoi più stretti collaboratori, Piero Ausilio in primis.
Sono già arrivati Martinez dal Genoa (sarà lui il vice Sommer), Zielinski e Taremi a parametro zero. E da qualche giorno si mormora anche di questo forte interesse per Kim, il sudcoreano che a Napoli nel 2023 ha già vinto uno scudetto e che poi ha lasciato per tentare fortuna, al momento senza grande successo se proprio vogliamo dirla tutta, al Bayern Monaco. Però, il gigante asiatico non è quasi mai stato preso in considerazione da Thomas Tuchel e non è detto che il neo tecnico, Vincent Kompany faccia diversamente. Da qui l’idea allora dell’Inter di riportarlo in Italia. Soprattutto se davvero de Vrij, come sembra (nonostante le smentite di facciata), andrà in Arabia Saudita. In quel caso il club di viale della Liberazione, che ha ottimi rapporti con i bavaresi, chiederà Kim in prestito. Se arriverà la fumata bianca, per la squadra di Simone Inzaghi sarà un rinforzo importantissimo.
Quindi, l’Inter riparte in pole. Ma allora chi potrà strappare alle altre il ruolo di antagonista. In fila, in ordine alfabetico, ci sono Atalanta, Juventus, Milan, Napoli e Roma. Di queste cinque, soltanto la Dea e i giallorossi non hanno cambiato allenatore, confermando rispettivamente Gian Piero Gasperini (che nella passata stagione ha regalato a Bergamo l’Europa League) e Daniele De Rossi, che con gioco e risultati si è guadagnato sul campo la riconferma, dopo aver sostituito José Mourinho. Delle tre rimaste, chi ha cambiato drasticamente è stato il Milan. Si è separato da Stefano Pioli, l’allenatore dello scudetto 2022 vinto a +2 dall’Inter, ed è arrivato Paulo Fonseca. Che sì gioca con il 4-2-3-1, ma propone un calcio (molto) meno verticale di Pioli.
Le buone notizie per il Milan è l’ottimo Europeo disputato da Maignan e Theo, ma le carenze nella rosa attuale sono troppe. Zlatan Ibrahimovic continua a dire che nel mercato non c’è fretta, ma i tifosi mugugnano e vedono le altre squadre rinforzarsi e diventare più forti dei rossoneri. Ad oggi, il Tottenham ha rifiutato una proposta di 14 milioni di euro per Emerson Royal (gli Spurs vogliono 20); in via Aldo Rossi attendono una risposta da Fofana (filtra ottimismo, ma sono comunque ore importanti); Pavlovic è un punto interrogativo perché non sempre al Salisburgo ha regalato prestazioni all’altezza della situazione; Morata non è di certo il centravanti che sognavano i tifosi.
Arriviamo alla Juventus. Che tra tutte, sembra essere quella che si è rinforzata di più. Partiamo dall’allenatore: non c’è più Massimiliano Allegri. Sulla panchina bianconera è arrivato Thiago Motta. Ha condotto il Bologna in Champions (grandissimo traguardo) e ha deciso di fare un balzo in avanti (legittimo) nella sua carriera. Propone un 4-2-3-1, modulo molto differente rispetto al 3-5-2 di Allegri. In porta non ci sarà più Szczesny (sogno del Monza, ma sembra possa andare in Arabia Saudita), ma è arrivato Di Gregorio, che con i biancorossi all’epoca allenati da Raffaele Palladino ha disputato un ottimo campionato nella passata stagione. A centrocampo sono arrivati due giocatori importanti: Douglas Luiz e Thuram, figlio di Lilian e fratello minore di Marcus, l’attaccante dell’Inter. Sono due ottimi giocatori, ma Cristiano Giuntoli sta cercando di esaudire un grande sogno della Vecchia Signora: Koopmeiners. L’olandese sarebbe davvero un acquisto top. È uno dei giocatori migliori della passata stagione. Con lui la Juventus farebbe un salto di qualità eccezionale.
Resta in sospeso la questione Chiesa. L’esterno, che ha disputato Euro 2024 con l’Italia di Luciano Spalletti, sembra si voglia presentare in ritiro alla Continassa per conoscere meglio Thiago Motta. Ma l’italo-brasiliano non lo ritiene fondamentale per il suo gioco. Da qui, visto il contratto in scadenza nel 2025, la sua cessione appare ineluttabile. La Juventus al suo posto vuole Sancho del Manchester United. Ha giocato in prestito per sei mesi al Borussia Dortmund, adesso è rientrato in Premier, ma i Red Devils vorrebbero cederlo. Ed ecco allora l’opportunità della Juventus. Ultima considerazione: i n rosa c’è Yildiz. Da lui si attende un salto di qualità notevole.
L’Atalanta non è mai stata una squadra continua. Inizia bene, rallenta, riparte, fa paura come gioca, perde qualche punto per strada, regala prestazioni memorabili. Insomma, tutto questo è nel suo Dna e si è visto anche nello scorso campionato. Poi ha concluso la stagione perdendo la terza finale di Coppa Italia dell’era di Gasperini, ma ha portato a casa l’Europa League, battendo il Bayer Leverkusen campione di Germania, che fino a quel momento non aveva perso una partita. Così l’Atalanta ha riportato in Italia un trofeo che mancava da 25 anni (se si considera, appunto, la vecchia cara Coppa Uefa). Adesso la Dea ha Zaniolo, che ha tantissima voglia di rilanciarsi e di riconquistare l’azzurro. Conferma Ederson (un giocatore che farebbe molto comodo al Milan), ma è legittimo chiedersi se Ruggeri si ripeterà, se Scamacca continuerà a crescere dopo l’ennesimo stop in azzurro.
Capitolo Roma: tra queste forse è la meno attrezzata per diventare l’anti Inter, ma De Rossi ha dimostrato di saperci fare. Conosce l’ambiente, trasmette entusiasmo, grinta e carattere alla sua squadra. Non può essere un avversario da sottovalutare. La Roma vuole dire la sua e ci può riuscire senza problemi.
Riparte da Antonio Conte, uno che (parlando solo dell’Italia) ha vinto sia sulla panchina della Juventus sia su quella dell’Inter. È un fuoriclasse e dopo gli errori della passata stagione, Aurelio De Laurentiis ha deciso di portare a Napoli il migliore. Non può fare peggio del decimo posto della scorsa stagione. Un’annata sciagurata con tre allenatori diversi (Rudi Garcia, Walter Mazzarri e Francesco Calzona). In difesa arriva Buongiorno, mentre sono stati confermati Di Lorenzo, Lobotka e Kvaratskhelia. In attacco Conte vuole il suo fedelissimo Lukaku, ma quello dipende dalla cessione (in Arabia?) di Osimhen.
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