Il Monza torna alla vittoria e rientra nella corsa salvezza. Ne fa le spese la Fiorentina, ormai in caduta libera. Senza Edoardo Bove, la viola è un’altra squadra e la sensazione è che Palladino debba correre ai ripari prima che la situazione precipiti definitivamente nella mediocrità.
Palladino, con Bove in campo, aveva trovato la quadra e la squadra prima che quei maledetti minuti di Inter – Fiorentina rovinassero tutto. Sino a quel momento l’arrivo e l’apporto di Edoardo Bove dalla Roma è stato fondamentale. Il ragazzo aveva messo le ali alla viola, che con lui in campo, dopo un avvio stentato, si era issata nelle zone altissime della classifica. E senza, è tornata a balbettare calcio sino a incepparsi. I numeri parlano chiaro a sostegno della tesi. La Fiorentina, con Bove in campo, ha totalizzato 28 punti, una media da Champions League: quarta a un punto dal Napoli capolista. Senza l’apporto del suo preziosissimo tuttocampista, ne ha messi in cascina soltanto quattro. Uno nelle ultime cinque partite. È penultima in classifica. Solo il Monza, prima dello scontro diretto, aveva fatto peggio.
Cifre che testimoniano l’unicità di Bove: è decisamente il link mancante nel sistema di Palladino che sta faticando a riordinare le fila senza il suo “unicum” del disegno viola. Nessuno, in rosa, ha le caratteristiche dell’ex romanista che abbina tecnica, intensità, fisico e senso tattico. Non si parla di un fuoriclasse, ma di un ingranaggio indispensabile nel meccanismo di gioco. Bove ha un motore che gli permette di coprire tutta la fascia e i piedi educati per accompagnare, ribaltare e, se necessario, anche concludere l’azione. Sottil, che ne ha preso il posto, è più tecnico e offensivo, ma anche meno portato al lavoro di raccordo fra i reparti, né riesce a incastrarsi alla perfezione nel puzzle . Risultato: la Fiorentina è tornata sghemba.
La Fiorentina, complice le frenate di tutte le dirette concorrenti, mantiene il sesto posto ma le prospettive sono radicalmente cambiate. Il cammino è da andamento lento e con questo passo il vantaggio su chi insegue, è destinato ad assottigliarsi. Si rischia di perdere in pochi mesi il lavoro di un girone d’andata. Inaccettabile. Anche perché per quanto l’assenza di Bove sia stata pesante a livello tecnico e psicologico e probabilmente la causa scatenante della crisi, vi sono altri fattori. In primis, un mercato che distrae e non poco. In questo senso il direttore Daniele Pradé è stato chiarissimo: chi ha mal di pancia si faccia avanti, in modo da trovare una soluzione. Ogni riferimento a Christian Kouame, inseguito dal Torino, non è assolutamente casuale. Intanto in entrata c’è Folorunsho, immediatamente mandato in campo da Palladino anche perché è l’alter ego di Bove. La sensazione è che troverà immediatamente spazio.
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