20 anni di carriera sono tanti. Giocarli tutti sulla cresta dell’onda è per pochi eletti. Scott Parker appende le scarpette al chiodo e lo fa con grande sobrietà. Per un giocatore come lui, più propenso all’essere che al voler apparire, sarà stata sicuramente una scelta difficile da prendere. Un uomo che ha dato tanto alla palla rotonda la quale, a sua volta, si è comportata di conseguenza nei suoi confronti. Un “giralondra” più che un giramondo potremmo dire. Per Parker, nato e cresciuto nella capitale, poter dire di aver vestito cinque maglie di cinque club cittadini diversi nella massima serie ha del clamoroso (unico giocatore a poter annoverare questo record).
Cresciuto nelle giovanili del Charlton Athletic, Scott viene iniziato al professionismo proprio dagli Addicks. In maglia biancorossa trascorre sette stagioni prima di rispondere alla chiamata di Claudio Ranieri che lo porta nel 2004 al Chelsea per 10 milioni di sterline. Difficile ambientarsi in una mediana d’alto livello come quella dei Blues in quella stagione (Makelele, Geremi, Tiago Mendes). L’anno dopo è di stanza al nord, in un Newcastle ancora sotto shock a causa dell’addio di Alan Shearer. Sole 55 presenze in due anni nei Magpies e nuovo biglietto aereo per la capitale con destinazione Boleyn Ground. Al West Ham Parker diventa il cardine del centrocampo e un idolo per i tifosi in claret&blue. Al quinto mandato con gli Hammers, la retrocessione del club in Championship costringe la dirigenza a venderlo al Tottenham. La parentesi Spurs dura sole due stagioni perché arriva la firma con il Fulham. La sua esperienza porta quantità alla linea di centrocampo dei Cottagers ma non ne evita la discesa in cadetteria. La società assieme al giocatore decidono comunque di continuare il rapporto che culminerà con il ritiro di Parker in maglia bianconera.
Non solo vita da club per Parker che ha avuto l’onore di vestire la candida casacca dei Three Lions in 36 occasioni, 18 nelle giovanili e 18 con la nazionale maggiore. Da sottolineare la presenza da titolare sotto la guida di Roy Hodgson in tutte le partite dell’Inghilterra all’Europeo 2012 in Polonia-Ucraina. Le maggiori testate d’oltremanica hanno pubblicato la dichiarazione ufficiale di Parker in merito al suo ritiro. Ne riportiamo di seguito un breve estratto:
“Non è stato facile decidere di ritirarmi. Ci ho pensato a lungo, per giorni. Ne ho parlato con la mia famiglia, con il mio procuratore e con tutte le persone a me vicine. Quando iniziai a giocare con il Charlton mai avrei pensato di arrivare così in alto. Posso dire di essere orgoglioso della mia carriera e di quanto sia felice nell’aver fatto del calcio la mia ragione di vita. Voglio ringraziare tutte le società per le quali ho avuto l’onore di giocare e tutti i tifosi che mi sono stati vicino sia nei momenti belli che nei momenti brutti. Penso che sia il momento giusto per farlo e per iniziare un nuovo capitolo della mia vita”
Da oggi si aprono nuovi orizzonti per Parker che sembra già avere in mente una seconda vita calcistica da allenatore. Un giocatore così, amico del sacrificio e di un buon tackle duro, non potrà che diventare una manager con i fiocchi. Non ci resta altro che augurargli ogni bene.
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