
Scott McTominay Napoli Immagine | Ansa
Il Napoli di Antonio Conte vince con il Torino 2-0 e si prende la vetta della classifica. Azzurri a un passo dal titolo, con una squadra combattiva e scaltra, anima scozzese e “cazzimma” tipicamente napoletana. Elementi incarnati da Scott McTominay, ribattezzato non a caso dai suoi compagni McFratm, è ancora una volta decisivo nella vittoria contro i granata che spiana la strada verso il quarto titolo, il secondo in tre anni.
McTominay l’uomo in più del Napoli
Ancora una volta, la vittoria si associa a Scott McTominay, il calciatore di gran lunga più decisivo e in grado di spostare gli equilibri in serie A. Due reti, sono undici, a una sola lunghezza dal record di gol messi a segno da un centrocampista che qui appartiene a un certo Marek Hamsik, per firmare e sottoscrivere il sorpasso forse decisivo sull’Inter a 360’ dal termine del campionato. Una stagione straordinaria. In questa ottica, l’arrivo di McTominay vale anche e molto più di quella che ha portato Romelu Lukaku in azzurro. Il belga, a certi livelli, era già una garanzia. All’usato sicuro, la dirigenza ha abbinato anche un colpo da maestro sul mercato, dimostrandosi capace di cogliere ciò che altri, Manchester United stesso in primis, non sono neanche riusciti a percepire.
Le intuizioni di Manna e un calendario in discesa
McTominay è la vera intuizione del direttore sportivo Manna che con la sua campagna acquisti (da non trascurare affatto anche l’arrivo di Buongiorno) ha definitivamente allontanato l’ombra di Giuntoli. Operazioni decisive, la sue, per restituire a una squadra capace di vincere lo scudetto due anni fa ma anche di piazzarsi a metà classifica l’anno successivo, per adesso l’Europa che conta e a fine stagione chi sa. La cosiddetta “Operazione San Gennaro” è vicinissima. Inter dietro di tre punti, restano da affrontare Lecce (fuori) Genoa e Parma che hanno poco o nulla da chiedere al campionato e chiusura con il Cagliari che potrebbe essere già salvo. Da folli, a questo punto, non pensare di vincere anche il campionato.
Un possibile addio non comprometterà il finale
Se, come è evidente, da adesso poi conterà gestire la pressione psicologica, mantenere i nervi saldi, approcciare alle partite senza ansia ma con determinazione e consapevolezza, il Napoli è in una botte di ferro. Nessuno, come Antonio Conte è capace di trasferire ai calciatori la “fame” per andare anche al di là dell’ostacolo. L’idea di un possibile addio a fine stagione, a questo punto, non è neanche un fattore. Questione di maturità raggiunta e già dimostrata. Il Napoli è padrone del proprio destino come nell’anno di Luciano Spalletti che sapeva di lasciare: questo però non gli ha impedito di vincere il terzo scudetto della storia azzurra. E dunque, anche l’eventuale quarto non dipenderà dalla permanenza di Antonio Conte.