Una dozzina di calciatori di Serie A sono attualmente sotto indagine da parte della Procura di Milano per la loro presunta partecipazione a un giro di scommesse clandestine. I giocatori coinvolti sono stati scoperti dalle chat sui telefoni di Sandro Tonali e Nicolò Fagioli, sequestrati dalla Guardia di Finanza di Torino nell’ottobre del 2023. Nessuno di loro si sarebbe mai venduto le partite di calcio, ma avrebbe scommesso su altre discipline. Cosa rischiano? Dei provvedimenti davanti alla giustizia sportiva
Una dozzina di calciatori di Serie A sono attualmente sotto indagine da parte della Procura di Milano per la loro presunta partecipazione a un giro di scommesse clandestine. Questa inchiesta, che ha preso piede grazie all’analisi delle chat di Sandro Tonali e Nicolò Fagioli, ha rivelato un sistema complesso che, sebbene non riguardi scommesse su partite di calcio, solleva interrogativi inquietanti sul mondo del calcio italiano.
L’inchiesta della Procura di Milano ha rivelato il caso di scommesse illegali che coinvolge una dozzina di calciatori di Serie A. I fatti, risalenti al periodo compreso tra il 2021 e il 2023 (come riportato sul “Corriere della Sera”), sono emersi grazie all’analisi delle chat di Sandro Tonali, attualmente al Newcastle, e Nicolò Fagioli, ora alla Fiorentina. I telefoni dei due, già condannati e rientrati dopo una squalifica per calcioscommesse, erano stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Torino nell’ottobre del 2023.
Le indagini hanno evidenziato che gli atleti non avrebbero scommesso su partite di calcio, ma su altre discipline sportive, un dettaglio che potrebbe portare a delle conseguenze minime dal punto di vista penale. Tuttavia, i giocatori rischierebbero maggiormente sul piano disciplinare, perché potrebbe essere attivata la giustizia sportiva tramite la richiesta di trasmissione degli atti da parte della Procura della Federcalcio. La Procura di Milano ha sequestrato un milione e mezzo di euro e ha mosso cinque richieste di arresti domiciliari.
L’inchiesta ha messo in luce un giro di affari molto attivo, in cui ingenti somme di denaro sarebbero state versate a due gestori di piattaforme di scommesse clandestine. Questi ultimi si sarebbero avvalsi della collaborazione di amministratori di una gioielleria milanese, che fungeva da vera e propria banca per regolare i conti delle scommesse in modo occulto. Secondo fonti investigative, quando i debiti dei giocatori diventavano insostenibili, questi effettuavano bonifici alla gioielleria per l’acquisto di orologi di lusso, i quali restavano però nella disponibilità degli organizzatori delle scommesse, mentre nel frattempo i calciatori uscivano con in mano soltanto la fattura emessa per l’acquisto simulato degli orologi di lusso.
I nomi coinvolti sono di alto profilo e comprendono giocatori noti come Raoul Bellanova, Angel Di Maria, Alessandro Florenzi, Weston McKennie e Nicolò Zaniolo, tra gli altri. Questi atleti avrebbero scommesso su eventi di sport diversi dal calcio, ma le circostanze della loro attività illecita sono ancora oggetto di approfondimento da parte delle autorità competenti. Le indagini, secondo quanto riportato dal ‘Corriere della Sera’, si estendono a episodi avvenuti tra il 2021 e il 2023, evidenziando una situazione preoccupante che potrebbe avere ripercussioni significative per i soggetti coinvolti.
Ecco tutti i nomi dei calciatori finiti nel mirino dell’inchiesta: Raoul Bellanova, Cristian Buonaiuto, Matteo Cancellieri, Angel Di Maria, Alessandro Florenzi, Adames Hector Junior Firpo, Weston McKennie, Leandro Paredes, Mattia Perin, Samuele Ricci, Nicolò Zaniolo. Ma tra i presunti scommettitori figurerebbero anche il tennista Matteo Gigante e un’altra decina di non sportivi.
Un elemento chiave dell’inchiesta è il ruolo di due gestori di piattaforme di scommesse illegali, che avrebbero collaborato con alcuni amministratori di una gioielleria milanese. Questa gioielleria serviva come una sorta di “banca” per regolare i pagamenti dei debiti accumulati dai calciatori, i quali avrebbero utilizzato bonifici per l’acquisto di orologi di lusso, che in realtà restavano nelle mani degli organizzatori delle scommesse.
Le sanzioni disciplinari sono già state inflitte a Fagioli e Tonali dalla giustizia sportiva, ma questo è solo l’inizio. I rischi di provvedimenti più severi potrebbero colpire anche gli altri calciatori coinvolti, in un contesto dove la reputazione e la carriera professionale sono in gioco. La vicenda, oltre a suscitare preoccupazioni per la salute del calcio italiano, mette in evidenza la necessità di un controllo più rigoroso sulle scommesse e le attività collegate.
In un periodo in cui il calcio sta cercando di recuperare credibilità e di allontanarsi da scandali passati, questa situazione potrebbe rappresentare un altro colpo per l’immagine del nostro campionato, richiamando l’attenzione non solo degli appassionati, ma anche delle autorità sportive e dei media internazionali.
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