
Scommesse Calcio Immagine | Ansa
Il calcio si ritrova nuovamente di fronte alle scommesse su siti illegali. Ben dodici, i giocatori sotto indagine. Oltre ai già noti Fagioli e Tonali, la lista ha, sebbene con un ruolo marginale, Florenzi, Zaniolo, McKennie, Perin, Ricci, Bellanova, Buonaiuto, Paredes, Cancellieri e Di Maria.
Debiti e saldo in gioielleria: i finti acquisti di rolex
L’inchiesta della Procura di Milano ha accertato che i calciatori abbiano contratto dei debiti scommettendo su siti illegali e che le somme siano state saldate attraverso dei bonifici in una gioielleria rivenditrice di Rolex. In pratica, si estingueva il debito versando o bonificando la somma dovuta senza acquistare orologi o gioielli, destinati a restare nell’esercizio commerciale che tuttavia emetteva fatture ai calciatori. Nel verbale si parla di soggetti giovani, superficiali, incapaci di gestire il loro tempo libero, che contraggano debiti ingenti scommettendo su piattaforme illegali. Al di là della morale, conta la legge: Le ipotesi al vaglio della procura riguarda la violazione dell’articolo 4 della legge 401/89, ovvero la propaganda e il gioco d’azzardo su piattaforme illegali. I colpevoli rischiano una ammenda fino a 500 euro o l’arresto sino a 3 mesi, tuttavia estinguibile con un versamento di 250 euro.
Scommesse: cosa rischiano i calciatori
Dal punto di vista penale con ogni probabilità la vicenda si chiuderà con conseguenze minime sul piano penale. E nessuna su quello sportivo. Per la giustizia sportiva, infatti, c’è violazione del comma 1 dell’articolo 24 solo se un calciatore scommette su partite su calcio, mentre se si gioca a poker o altri sport non si rischia nulla. Tonali e Fagioli, che invece scommettevano sul calcio, hanno già patteggiato la loro condanna e possono avvalersi del principio del “ne bis in idem”: nessuno può essere processato due volte per lo stesso reato a meno che dalle nuove indagini non emerga che i due calciatori abbiano svolto il ruolo di reclutatori. In quel caso si potrebbe aprire un nuovo fascicolo, ma questa scelta spetta alla Procura Federale. In questo senso il procuratore Chiné ha già chiesto ala procura di Milano gli atti.
Il caso di Nicolò, il figlio di Pirlo: 30 mila euro di debiti
Nelle ultime ore emerge che anche Nicolò Pirlo, figlio dell’ex calciatore, avrebbe scommesso sulle piattaforme. Secondo la ricostruzione dei fatti, risalenti al 2022, il ragazzo, allora minorenne (aveva 17 anni) sarebbe entrato a far parte del giro degli scommettitori e, secondo le deposizioni di Fagioli, accumulato ben 30 mila euro di debito. Il ragazzo, va precisato, non è indagato. Il padre Andrea, però, è riuscito a capire per tempo la situazione e gli ha bloccato i conti. Comunque vada a finire questa vicenda, per nessuno vi è il rischio di condanna a pena detentiva. Tradotto dal giuridico, non c’è alcuna possibilità che nessuno dei protagonisti finisca in carcere.