Fuori per un autogol: verdetto crudele ma irreversibile che condanna l’Independiente Santa Fe all’eliminazione preventiva dalla Copa Libertadores.
L’ultima chance per rientrare in uno dei due posti che qualificano agli ottavi di finale era davvero ghiotta visto che offriva lo scontro diretto casalingo contro i diretti rivali del The Strongest al Campin di Bogotà. Fattore altura azzerato visto che i 2500 metri della capitale colombiana neanche si avvicinano ai 3600 di La Paz: la partita quindi si deve decidere sul piano esclusivamente tecnico.
Solo una vittoria però poteva portare i Cardenales agli ottavi di finale visto il ritardo di un punto dal The Strongest e gli scontri diretti negativi con il Santos che partiva da un vantaggio di +3 ed un impegno comunque morbido nella gara conclusiva contro lo Sporting Cristal (terminata poi 4-0 in favore del Peixe).
E le cose inizialmente si erano messe anche bene: un’azione collettiva di grande qualità porta Ceter Valencia ad appoggiare a porta vuota su gentile omaggio di Plata e la classifica cambia in maniera drastica: Independiente Santa Fe secondo e The Strongest eliminato.
Ma questa è la Libertadores degli episodi, un po’ come ogni anno, ed è impossibile considerare chiusa una partita dopo 20′. le boliviane non sono più le squadre di una volta che fanno risultato in casa e una volta lasciata al propria patria prendono sonore imbarcate in giro per il Sudamerica, no, non lo sono più e se la giocano a viso aperto anche in trasferta.
Il The Strongest questa qualificazione non la molla, rimane mentalmente in partita nonostante lo scenario sia ben più complicato rispetto al fischio d’inizio.
C’è un corner che batte Matias Alonso, qualche appassionato forse lo ricorderà anche con poche presenze in Serie B con la maglia del Bari. La traiettoria a rientrare sul primo palo è pericolosa, ci vanno in tanti ma la tocca la testa sbagliata. E’ quella di Javier Lopez che anticipa tutti ma indirizza la palla nella direzione opposta rispetto alle sue aspettative e trafigge il proprio portiere.
Palla in gol, 1-1, Santa Fe di nuovo terzo ed eliminato. Non ci sarà l’occasione di rimettere la partita in piedi, la difesa boliviana reggerà fino al fischio finale e l’avventura in Copa Libertadores di quella che fino a poco tempo fa era una macchina costruita per questo tipo di tornei termina con largo anticipo.
Non sono i più i Cardenales che Pelusso aveva reso grandi ma ci sarà una seconda chance in Copa Sudamericana grazie al terzo posto finale. Chi festeggia è invece il The Strongest che adesso nel confronto ad eliminazione diretta può spaventare chiunque.
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