Il tanto agognato backup di Robert Lewandowski è in arrivo all’Allianz Arena. L’operazione Sandro Wagner-Bayern Monaco è cosa fatta e Heynckes può accogliere l’ultimo tassello per completare la rosa. Da mesi in Baviera la dirigenza era sulle tracce di un attaccante in grado di dare fiato al polacco e rappresentare una valida alternativa a partita in corso. La scelta è ricaduta sul nativo di Monaco, cresciuto nel settore giovanile del Bayern ma mai riuscito a ritagliarsi spazi in prima squadra.
Wagner-Bayern, il ritorno. Dieci anni dopo
Nel 2008, dopo aver raccolto quattro presenze in Bundesliga e non aver mai brillato nemmeno con la seconda squadra, Wagner ha lasciato il Bayern per ripartire dalla 2.Bundesliga. La positiva esperienza a Duisburg gli è valsa la chiamata del Werder Brema prima e del Norimberga poi, senza ancora riuscire ad imporsi in massima divisione. Di nuovo la discesa nel 2012, verso l’Hertha Berlino, squadra in cui è rimasto fino al 2015 come alternativa poco considerata. Il classe 1987 ha toccato il punto più alto della sua carriera in termini realizzativi nel neopromosso Darmstadt nella stagione 2015/16: 14 reti che sono valse la salvezza di una squadra che ai nastri di partenza era data per spacciata. Dopo la salvezza, l’inizio della crescita. Tappa ad Hoffenheim, dove si è confermato e si è guadagnato la chiamata in pianta stabile nell’organico della Nazionale, infine dal gennaio 2018 il Bayern. Finalmente da protagonista.
Wagner-Bayern: il senso dell’acquisto
La dirigenza bavarese aveva cercato già in estate una prima punta fisica, funzionale alla Bundesliga e in grado di fare la differenza a partita in corso. Sandro Wagner risponde perfettamente a questo identikit. Abile nel gioco aereo e nella protezione di palla, è anche capace di aprire gli spazi per gli inserimenti centrali di Vidal e Tolisso. La scuola di Nagelsmann – suo coetaneo, per inciso – gli è stata utile soprattutto per capire i movimenti giusti da fare per ottimizzare il rendimento dei compagni, oltre che il suo. L’ex Hertha non è un giocatore che ha bisogno della palla tra i piedi. Per la verità meno ce l’ha e meglio è, essendo la sua tecnica di base piuttosto povera. È infatti un giocatore utile prima che di talento, che rappresenta una validissima alternativa anche a partita in corso, anche se il meglio l’ha indubbiamente offerto da titolare.
Non è da escludere a priori che Heynckes proverà a utilizzarlo anche dal primo minuto. Tutt’altro. Lo stesso Lewandowski ha più volte chiesto di poter riposare visto il massacrante lavoro a cui è chiamato regolarmente ogni weekend (più coppe). Wagner avrà dunque chances anche da titolare. Sarebbe però un errore aspettarsi valanghe di gol, anche in questi casi. Non stiamo parlando di un bomber d’area, piuttosto un giocatore che ha sì il senso del gol – soprattutto sfruttando le sue doti aeree sui cross – ma ancora prima l’esperienza di saper scegliere il movimento o la soluzione giusta in ogni momento. Funzionale prima che talentuoso. Anche per questo probabilmente ha faticato a imporsi in gioventù e ha dovuto attendere il proprio momento. Ha appena spento 30 candeline, ma si è guadagnato la chance più importante della propria carriera. Nel suo Bayern Monaco, con un occhio sempre rivolto al mondiale di Russia 2018.