Nuovo step fondamentale per la costruzione di un nuovo impianto da parte dei due club milanesi
Il 4 novembre un nuovo passo formale segna il percorso verso la possibile acquisizione dello stadio di San Siro. Inter e del Milan hanno infatti inviato al sindaco Beppe Sala una manifestazione di interesse non vincolante per l’acquisto del leggendario stadio e dell’area circostante. Questo atto, pur non definitivo, rappresenta un avanzamento concreto nella trattativa, un segnale chiaro dell’intenzione delle due società di portare avanti il progetto per un nuovo impianto di proprietà comune.
Il documento, elaborato dai due club nel fine settimana, avvia un dialogo ufficiale con il Comune di Milano. Con questo atto, Inter e Milan indicano la loro volontà di esplorare l’acquisto di San Siro, anche se mantengono la libertà di ritirarsi dal progetto senza penalità, vista la natura non vincolante della dichiarazione di interesse. Ora, i club attendono la perizia dell’Agenzia delle Entrate, che dovrà stabilire il valore preciso dell’area e dello stadio. Secondo le prime stime, la cifra si aggirerebbe intorno ai 200 milioni di euro, ma i dettagli definitivi dovrebbero emergere entro la fine della settimana.
Questa valutazione sarà un passaggio cruciale per i due club, i quali avranno poi la possibilità di valutare l’investimento e decidere i prossimi passi. L’obiettivo è quello di garantire ai due club milanesi un impianto moderno e di proprietà, in linea con i grandi stadi europei. La costruzione del nuovo impianto e la demolizione parziale del Meazza sono considerati passi necessari per accrescere il valore e la sostenibilità economica dei due club, ma il progetto deve superare anche barriere politiche e burocratiche.
Durante un incontro a Roma il 22 ottobre scorso, tra i rappresentanti dei club, il sindaco Sala, i ministri Giuli e Abodi, e la soprintendente Carla Carpani, è stata delineata una bozza di progetto che prevede una trasformazione profonda del Meazza. La proposta contempla la demolizione della maggior parte dello stadio, con l’eccezione di alcune sezioni storiche: l’angolo che ospita la torre sud-est, una parte della tribuna arancio e una sezione della curva sud verrebbero preservati come memoria architettonica e simbolo della storia calcistica di Milano.
Questa scelta di mantenere alcuni elementi rappresentativi è un tentativo di bilanciare il desiderio di modernizzazione con la volontà di conservare una parte dell’identità storica dello stadio. I lavori di abbattimento, tuttavia, non inizieranno prima del 2026, anno in cui San Siro ospiterà la cerimonia inaugurale dei Giochi Olimpici invernali Milano-Cortina. Questo evento rappresenterà l’ultimo grande appuntamento per lo stadio, che poi potrebbe lasciare spazio alla realizzazione del nuovo progetto.
Un altro elemento fondamentale di questa trattativa riguarda il valore economico dell’area. Sebbene le cifre esatte debbano ancora essere confermate, la stima attuale di circa 200 milioni di euro costituirà la base per il confronto tra le due società e il Comune. Una volta ricevuta la perizia dall’Agenzia delle Entrate, Inter e Milan potranno decidere se proseguire nel progetto o se fare un passo indietro, qualora ritenessero l’investimento non vantaggioso.
La manifestazione di interesse non vincolante rappresenta un modo per i club di restare nella trattativa con un margine di flessibilità. Tuttavia, il processo decisionale potrebbe incontrare diversi ostacoli. L’eventuale abbattimento di San Siro è stato già oggetto di dibattiti accesi, in cui molti milanesi e appassionati di calcio hanno espresso un forte attaccamento al “tempio” del calcio lombardo. Anche a livello politico, il progetto dovrà superare diverse fasi di approvazione, che includono la valutazione dell’impatto ambientale e le autorizzazioni per la costruzione di un nuovo impianto.
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