All’ultima giornata con la salvezza già acquisita da tempo ed una classifica sorpendentemente sorridente al San Martin de San Juan restava solamente un obiettivo: fare perdere il campionato al Godoy Cruz.
E le cose sono andate esattamente così. Differenti le motivazioni in campo visto che il Tomba in caso di vittoria sarebbe andato a giocarsi almeno lo spareggio col San Lorenzo per poi avanzare alla finalissima ma qualcosa è andato storto.Perché complice una colossale dormita difensiva un calcio di punizione scodellato in mezzo diventa buono per Escudero che porta in vantaggio il San Martin e cambia le sorti del campionato.
Sul campo è evidente che il Godoy Cruz sia superiore ma in momenti coì delicati del campionato è difficilissimo rimanere lucidi. Intanto il san Lorenzo va sotto con il Banfield e pareggia prima della metà ma non riesce a imporsi. Al Godoy Cruz allora basterebbe anche il pareggio quantomeno per rimanere in corsa e rinviare il giudizio finale alla settimana prossima con uno spareggio.
Il Tomba di Almiron le prova tutte nonostante il nervosismo: Ayovi prende una traversa, Zuqui trova una parata stratosferica di Ardente e il risultato rimane di 1-0. Al 90′ saltano gli schemi ma anche i nervi e il Morro Garcia si fa buttare fuori; poco più tardi il San Martin raddoppia e completa alla grande il piano di giornata regalando clamorosamente la finale per il titolo ad un San Lorenzo incapace di battere il Banfield.
Questo era lo scopo, vincere il Clasico Cuyano e infrangere il sogno dei grandi rivali di questo campionato. Il finale di oggi a Mendoza lo ricorderanno per tanto tempo, una chance di giocarsi il titolo sfumata con la peggiore delle avversarie da affrontare.
Si salvano la qualificazione in Copa Libertadores ed un cammino sorpendentemente trionfale che non ha però portato allo scontro decisivo contro il Lanus. I tifosi del San Martin invece possono tornare a casa soddisfatti e orgogliosi di una squadra che ha chiuso al sesto posto in campionato e ha fatto saltare il banco agli storici rivali.
La poesia e l’imprevedibilità del campionato argentino come al solito sono stati protagonisti: storie del genere probabilmente possono succedere con tanta frequenza solo a quelle latitudini.
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