Il Rosenborg è campione di Norvegia con 5 giornate di anticipo. Una stagione pressoché perfetta quella dei Troillongan, che con una differenza reti di +40 in sole 25 partite si confermano dominatore assoluti della lega. Un trionfo derivato da un lavoro impeccabile dello staff sulla tattica della squadra: in campo sempre una formazione quadrata, che ha annientato la concorrenza. In un calcio fisico come quello norvegese, ed in generale quello scandinavo, è fondamentale non abbandonarsi a numeri e giochetti. Gli uomini di Kåre Ingebrigtsen hanno giocato con una concretezza spaventosa, diventando una vera e propria macchina da guerra. Entriamo ora nelle viscere del Rosenborg Ballklub per capire meglio il loro successo!
Un sistema societario efficiente da anni consente ai bianco-neri di essere ai top della nazione: mai eccedenti sul mercato, e nemmeno troppo ambiziosi a livello giovanile. Tutto sembra essere mescolato con una giusta proporzione, al fine di raggiungere grandi soddisfazioni. Dopo i quattro anni dal 2011 al 2014 che hanno visto vincere campionati a Molde e Stromsgodset, è tornato il dominio del Rosenborg. L’anno scorso la squadra norvegese ha acquisito molta popolarità grazie al coro intonato dai calciatori alla vittoria del titolo. Un vero e proprio urlo vichingo che ha reso la festa con i tifosi ancora più gioiosa: in quel momento, anche i bambini norvegesi hanno capito che nella loro terra sono loro a comandare il sistema calcistico. Un’interessante statistica riportata da molti siti, ricorda lo scorso trionfo del Rosenborg. Nel 2015 vinse il campionato con 27 gol subiti in 30 partite, certamente una buona media. Pensate che quest’anno la squadra di gol ne ha subiti solo 17: è vero che mancano ancora 5 giornate al termine del campionato, ma è improbabile che si subisca 13 gol da aritmeticamente campioni.
Protagonista assoluto della stagione è senza dubbio Christian Gytkjaer, attaccante danese dalla faccia cattiva pronto a sfondare anche in nazionale. Del resto la nazionale della Danimarca è in crescita, e vuole tornare a competere a buoni livelli, e la fase offensiva è indispensabile. Lui, ormai conferma con i norvegesi del Rosenborg, può essere l’uomo giusto. Meritevole di menzione anche il tuttocampista Mike Jensen, connazionale di Gytkjaer, che ha sempre dato i tempi giusti alla squadra in entrambe le fasi. Vero assistman è stato Pal Andrè Helland, esterno classe 1990 che ha convinto ancora una volta nel campionato della sua nazione. La corona del leader difensivo va a Tore Regiuniussen, centrale trentenne che aggiunge meritatamente un altro trofeo al suo palmares.
In conclusione, una vera e propria cavalcata trionfale per il Rosenborg. Siete pronti ad un altro goliardico coro tutto norvegese?
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