Finisce, come spesso è accaduto nella storia recente della Champions League, con le telecamere di tutta Europa puntate su Cristiano Ronaldo. Il campione portoghese, non brillantissimo nella prima frazione di gioco, al pari di tutto lo United, ha graffiato nel momento decisivo del match, indirizzando dalla parte dei Red Devils una situazione che sembrava anche compromessa.
Si era, infatti, andati all’intervallo con il tabellone che recitava 0-2, con l’Atalanta che aveva giocato da grande squadra: compatta tra le linee quando bisognava soffrire, intensa quando bisognava correre in avanti. Decisivo, in tal senso, soprattutto il contributo di Freuler e Koopmeiners, acquisto senza dubbio molto importante dell’ultima estate al pari del sempre vivo Davide Zappacosta. Proprio l’esterno di Isola del Liri, ispirato da Ilicic, imbeccava in maniera vincente Pasalic al 15′. La risposta inglese, ad eccezione di un bell’intervento del sempre ottimo Musso su Fred, tardava ad arrivare, anche per via di un ritmo tutt’altro che importante imposto dal centrocampo di Solskjaer, la cui panchina sembrava in bilico come non mai. Ad approfittarne era la Dea, che poco prima della mezzora raddoppiava grazie al primo acuto nerazzurro di Merih Demiral. peraltro già dolorante al flessore dopo pochi minuti ma comunque rimasto in campo per un largo tratto del match, salvo poi lasciare il posto a Lovato dopo il tè caldo dell’intervallo.
Il finale di primo tempo, nonostante non fossero arrivati gol del Manchester, sembrava premonitore di potenziali grosse difficoltà per il periodo rimanente della gara. Il ritmo di McTominay e Fred si alzava, e la velocità di passaggio di tutta la squadra appariva molto aumentata rispetto ai primi minuti. Al contrario, l’Atalanta sembrava contraddistinta da gambe pesanti e fiato più corto, forse anche per via della pressione di un tempio come l’Old Trafford che iniziava a picchiare forte dopo il gol di Bruno Fernandes al 53′. La sliding doors potrebbe essere al 70′, in un tentativo di rottura del mini assedio dello United, ma De Gea si oppone in modo strenuo a Zapata prima e Malinovskyi poi, peraltro entrambi subentrati. Gol sbagliato, gol subito: Maguire sfrutta al meglio una palla rimessa dentro dopo un corner, anche per via di un’indecisione di Freuler. Si potrebbe iniziare a riflettere sul pareggio, e sull’importanza che potrebbe avere nell’ottica del girone per l’Atalanta, ma a fugare ogni dubbio ci pensa CR7, con un colpo di testa angolato a battere l’incolpevole portiere argentino. Sterilii minuti finali dei nerazzurri, forse anche per via delle tante assenze che indubbiamente si fanno sentire in questo momento.
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