Alla vigilia della sfida con il Bayer Leverkusen, la Roma prova a specchiarsi in quella che sarà la versione 2.0 dei giallorossi. L’idea della dirigenza è chiara. Il nuovo corso dei Friedkin prevede una rivoluzione sul mercato: non solo in termini di acquisti, ma di filosofia.
Friedkin fra investimenti e senso di appartenenza
Le scelte di questi anni non hanno pagato. Al netto delle gioie europee, la Roma non è mai stata competitiva per il vertice. Non è stato sufficiente acquistare un top player l’anno per ridurre la forbice della vetta. L’addio di Mourinho ha chiuso un’era. Il presente, affidato a De Rossi, prevede investimenti e non prestiti. Le cifre? Molto, se non tutto, dipenderà dall’eventuale ingresso in Champions League, che garantirebbe le risorse necessarie per irrobustire la squadra. Se invece la Roma dovesse disputare l’Europa League, si punterebbe su calciatori più economici, ma funzionali alle idee del tecnico. In entrambi i casi, stop ai prestiti. I Friedkin cambieranno registro: meglio giovani speranze da coltivare con un tecnico che ha già dimostrato, in questi mesi, di saper lavorare sul campo o calciatori che abbiano senso di appartenenza.
De Rossi, un ruolo alla Spalletti
Per Daniele De Rossi, che ha molti punti in comune con Xabi Alonso, si profila un ruolo alla Spalletti. L’addio è stato burrascoso, ma nessun tifoso della Roma può metterne in discussione il valore professionale. Nella sua prima esperienza alla Roma, il tecnico toscano partendo da una base non eccelsa è riuscito con la forza delle idee, una su tutte schierare Totti centravanti, a costruire una squadra fatta di calciatori di prospettiva. Ed è arrivato a sfiorare lo scudetto, trasformando in top player calciatori esaltati dal lavoro certosino dell’attuale commissario tecnico. I primi mesi di De Rossi hanno fatto intravedere le stesse possibilità. Basti pensare alla riscoperta di Svilar, che ha di fatto risolto con un lavoro fatto in casa il problema portiere, alla rivitalizzazione di Spinazzola e Pellegrini.
Un mercato intelligente: quello che serve
Daniele De Rossi non ha mai nascosto quali siano le caratteristiche ideali della sua squadra. In generale, calciatori, come ama dire, di “gamba” ovvero che abbiano esplosività e attacchino gli spazi e gli avversari, in modo da giocare e vincere i duelli uno contro uno in tutte le zone del campo. Nello specifico, le lacune sono note. Serve un esterno a destra, capace di saper abbinare le due fasi e arrivare sul fondo. Identikit che porta dritti a Bellanova. In mezzo al campo, il sogno è Frattesi o comunque un calciatore che sia in grado di cambiare passo e attaccare in verticale. Sull’esterno, non a caso, il sogno proibito è Chiesa. Le idee sono chiare. Manca, però, un… Sabatini ovvero un direttore sportivo che lavori in sintonia con il tecnico e sia capace di accontentarlo facendo quadrare i conti con al società. Un progetto, appunto, alla Bayer Leverkusen.