
Empoli - Roma serie A Immagine | Ansa
La Roma vince anche a Empoli: tre punti che lasciano in eredità, per la prima volta in questa stagione, un piazzamento europeo. Giallorossi, attualmente, al settimo posto, in zona Conference League. I numeri di Ranieri sono da record. La Roma è prima in Europa per punti guadagnati in questo anno solare nei cinque top campionati. Al netto del risultato maturato in Toscana, che ha portato a 12 la striscia di risultati utili consecutivi con 9 vittorie e tre pareggi, la sfida del Castellani lascia in eredità un nuovo “acquisto”: l’inclusività.
Ranieri, l’inclusivo: un turnover ragionato
Ranieri si è imposto con un turnover ragionato. Merito del mercato di gennaio, che sebbene non sia passato alla storia come uno dei più prestigiosi della storia recente, ha comunque permesso al tecnico di attingere a piene mani dalla rosa. Ben nove, i cambi, rispetto alla sfida con l’Athletic Club: una manna rispetto al passato e quanto basta e avanza per ruotare gli uomini, tenere tutti sulla corda e mantenere la freschezza psicofisica necessaria per essere competitivi su due fronti. In questo senso, la mano di Ranieri è stata preziosissima. Il tecnico ha recuperato giocatori che sembravano persi o ormai lontani dalla causa ed è riuscito a far sentire tutti all’interno del progetto, inserendoli in un impianto di gioco funzionale. In sfide, con tutto il rispetto per l’Empoli, contro avversari non eccelsi, è così possibile mettere insieme calciatori che non hanno mai giocato insieme senza perdere in termini di qualità e risultati.
Roma da record e un paradosso
Roma da record, dunque, in questo 2025. Al netto dei 19 centri messi a segno in questo anno solare, però ha il paradosso del problema del gol. La Roma è una cooperativa, che ha trova la via della rete giocando, di fatto, senza un centravanti nel senso più pieno del termine. In questa ottica, Eldor Shomurodov è il manifesto del problema. Il calciatore uzbeko, rimasto a Roma quasi per caso e poi finito ai margini del progetto tecnico, è stato prima recuperato, poi motivato a dovere e adesso è quasi indispensabile. Dal punto di vista tecnico e realizzativo non è esattamente un calciatore che sposta gli equilibri, ma in questa Roma operaia è un giocatore utilissimo. Anche più di Dovbyk che ha caratteristiche tecniche e atletiche meno aderenti al questa squadra. L’uzbeko, sebbene sia inferiore dal punto di vista tecnico, è più associativo con il resto dei compagni e, di conseguenza, maggiormente funzionale alla Roma. Tuttavia, se Shomurodov è diventato indispensabile, è lecito porsi qualche domanda.