Già tra pochi giorni potrà tornare in campo. Per la felicità di Daniele De Rossi che quella domenica, in casa dell’Udinese, si era spaventato moltissimo
La grande paura di Udine, domenica 14 aprile, è ormai alle spalle. Evan Ndicka, che in quella partita era stramazzato improvvisamente al suolo facendo temere il peggio, può tornare a giocare. Il difensore ivoriano, alla Roma dalla scorsa state, ha superato una serie di esami, che hanno escluso serie patologie. Il calciatore risulta, dunque, idoneo alla ripresa dell’attività sportiva. Già tra pochi giorni potrà tornare in campo. Per la felicità di Daniele De Rossi che quella domenica, in casa dell’Udinese, si era spaventato moltissimo, abbandonando il campo e seguendo la barella del giocatore fin dentro gli spogliatoi. Per accertarsi di come stesse il suo giocatore.
In quella circostanza i giocatori giallorossi, turbati per quanto accaduto, avevano preferito non riprendere il gioco. L’arbitro Pairetto aveva definitivamente sospeso il match sul risultato di 1-1. Gara che sarà ripresa dal minuto 72, quando Ndicka è caduto a terra, il 25 aprile. Il difensore aveva subito effettuato degli esami che non avevano rassicurato, poi la corsa in ospedale, dove era entrato in codice giallo. Lì Ndicka aveva effettuato ulteriori esami strumentali che avevano escluso problemi cardiaci, stabilendo che il malore fosse a causa di uno pneumatorace. Dopo una notte in ospedale era tornato a casa.
Adesso è arrivata l’idoneità, che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutti. A Villa Stuart, al Fifa Medical Center, il giallorosso ha svolto una serie di accertamenti cardiologici e polmonari di terzo livello. Gli esami hanno confermato l’assenza di patologie cardiache e la guarigione del minimo pneumatorace verificatosi durante la partita di Udine. Avendo, appunto, l’idoneità per tornare in campo. Naturalmente non sarà a disposizione per gli ultimi minuti di Udinese-Roma e difficilmente sarà tra i convocati per Napoli-Roma, ma De Rossi potrebbe riaverlo per la semifinale d’andata con il Bayer Leverkusen di Europa League, in programma giovedì 2 maggio.
Quando si era sentito male, Ndicka era poi rimasto cosciente, tranquillizzando tutti con il pollice alto quando era uscito in barella. A riguardo non sono mancate le polemiche nei giorni scorsi. Ha iniziato Claudio Lotito, presidente della Lazio: “Hanno sospeso la partita per un codice giallo, diciamo la verità”, ha detto il numero uno del club biancoceleste a margine del Consiglio Nazionale di Forza Italia, il suo partito. “Preoccupazione dei giocatori? Allora si poteva ricominciare a giocare la sera stessa”, ha concluso.
Non poteva mancare la risposta di De Rossi, che ha vissuto in prima persona quei momenti concitati a Udine. Ed è arrivata durante la conferenza di vigilia di Roma-Bologna: “Ricordo il tweet della Lazio delle ore 20.42: ‘Forza Evan, ti siamo vicini’. Io non ho mai visto fare un tweet per un codice giallo. Appena andati via stadio c’era la percezione di qualcosa di molto grave. Non lo è stato, ne siamo tutti contenti, ma nessuno deve rinfacciarci che il nostro amico non sia morto o non sia ancora in ospedale con i postumi di un infarto”. E ancora: “Quando ho parlato di gente che vede il marcio è questo, come chi ha detto che l’abbiamo fatto per risparmiare venti minuti in vista del Milan. Se te lo scrivono sui social dei tifosi sfegatati o ragazzini di 15 anni, ti dà fastidio per 30 secondi e poi passa, se invece lo facciamo noi è diverso. Ed è la cosa che è uscita anche in delle chiacchierate con Butti e Caini, come se quanto successo fosse una nostra colpa. È un peccato, perdiamo lo slancio che dovremmo avere tutti quanti per migliorare. Con Lotito ho un buon rapporto, ma stavolta ha sbagliato, gli è sfuggito un colpo a vuoto. Noi del mondo del calcio dovremmo essere più sensibili. Se qualcuno mettesse davanti l’interesse di una vita, dovremmo essere tutti d’accordo. Non solo alle 20.42 ma fino a oggi”.
Replicando pure alla decisione della Lega serie A di farla rigiocare giovedì 25 aprile, quando il club giallorosso aveva chiesto di posticiparla a maggio, dopo le semifinali di Europa League contro il Bayer Leverkusen: “Sul recupero di Udine mi trovo completamente allineato alle parole della società. La Lega ha sempre aiutato le squadre che giocano in Europa gestendo gli orari per cercare di arrivare a queste partite nella maniera migliore. Qui stavolta si creato un precedente particolare, a mia memoria è la prima volta che succede una cosa del genere. Mi dispiace che il presidente Casini non abbia ascoltato le nostre richieste, legittime e sacrosante. Mi dispiace anche che l’uomo delle competizioni della Lega, Andrea Butti che è un uomo di calcio, non ci abbia aiutato e capito”.
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