La Roma di Claudio Ranieri tiene testa ma non impegna mai l’Atalanta e perde inevitabilmente contro un avversario apparso molto più in palla del Napoli e del Tottenham. L’episodio sposta la partita a favore della Dea. La partita della Roma è di fatto finita al momento dell’autogol di Paredes ed è finita come fosse inevitabile si chiudesse una sfida fra chi punta all’alta classifica e chi invece deve guardarsi alle spalle.
La Roma non ha sbagliato la partita e neanche l’approccio. Il che, per certi versi, rende ancora più grave la situazione perché dà l’idea dell’attuale forbice che la separa dall’Atalanta. Claudio Ranieri, al netto delle rassicurazioni, non poteva fare miracoli. È il terzo allenatore della stagione, è arrivato a novembre dopo una gestione al limite della scelleratezza e ha trovato una squadra con il morale e la condizione psicofisica sotto i tacchetti. E si è trovato di fronte tre ostacoli, complicati in generale e quasi insormontabili per questa Roma. Non si può avere tutto e subito, ma questa squadra ha bisogno di uscire dal tunnel. Necessario, però, un salto di qualità sia nella proposta di gioco, nella forza d’urto che nella gestione delle forze. I cambi di Ranieri, per stessa ammissione del tecnico, sono arrivati per la necessità di preservare i calciatori.
La sensazione è che non serva una soluzione tecnica, quanto psicologica per risollevarsi e togliersi dalle difficoltà di una squadra che si sta abituando alla sconfitta, limitandosi a cogliere le sfumature a seconda dell’avversario. Significativo, in questo senso, la scelta di fare i complimenti alla squadra dopo lo 0-2. Nessuna contestazione, ma applausi per la prova e la generosità. Ranieri, evidentemente, dall’alto della sua esperienza, ha capito in che mare è la Roma. È inutile agitarlo ulteriormente mettendo in difficoltà una squadra che non ritrova la rotta. Anche perché parlare di sfortuna è un esercizio anche abbastanza complicato, specialmente se dopo il gol subìto, la squadra si scioglie e non riesce a mettere in piedi una azione pericolosa.
Il piatto non piange, si dispera. Per questa Roma è la terza sconfitta consecutiva in campionato, sei nelle ultime sette. La Roma, al netto di spese, ambizioni e blasone, ha 13 punti in 14 giornate, 20 gol subìti, – 6 in differenza reti e non vince in campionato da ottobre. Non ci è mai riuscita in trasferta e si ritrova a sole due dita dal fondo. Una realtà difficile da digerire, ma della quale è doveroso prendere atto. Nei prossimi tre impegni contro Lecce, Como e Parma, la Roma si giocherà punti preziosi per la permanenza in serie A. Non esistono, per questa squadra, partite facili. Ranieri ha già avvisato i naviganti. Le prossime partite saranno più complicate rispetto a quelle con Napoli e Atalanta. Il primo passo da compiere è con il Lecce. Uno scontro salvezza. “Siamo pronti”, ha promesso il tecnico.
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