Juric vince ma è comunque rimandato. Destino assai complicato quello del tecnico croato, che, sebbene sia ampiamente il meno responsabile del momento difficile, non ha ancora acceso la passione del pubblico. Complice anche una Roma non bella ma funzionale, che vince con uno striminzito 1-0 alla Dinamo Kiev e mette in cascina punti fondamentali per tornare in corsa in Europa League. In tempi di magra non è il caso di andare per il sottile. Questa vittoria serviva come il pane, ed è arrivata. Restano tuttavia alcuni dubbi sulla gestione del tecnico che perlomeno ha chiarito il caso Hummels.
Juric, in conferenza stampa, ha chiesto scusa a Hummels ma ha anche chiarito quale sia la sua posizione. “Lo vedo al posto di N’Dicka, che però è il titolare. Non posso dire nulla sull’atteggiamento di Hummels, anzi devo solo ringraziarlo, non sbaglia in allenamento e in alcun atteggiamento è una grande persona, ma io voglio regalare certezze e mi piace non cambiare tanto, è colpa mia se non gioca. Arriverà il suo momento”. Resta da capire quando. In quel ruolo, parola di Juric, il titolare è N’Dicka, che piace per attitudini, potenzialità e margini di miglioramento. Quanto basta, per consegnargli la fascia di capitano e non dare fiducia neanche per un minuto, in una squadra dove, con tutto il rispetto, hanno trovato spazio anche Saud Abdulhamid e Celik come centrale nella linea dei tre.
La sensazione è che la questione legata al mancato utilizzo di Hummels sia solo rimandata. La vittoria, seppur soffertissima e arrivata solo grazie a un calcio di rigore e alle solite parate di Svilar, ha dato ragione alle scelte di Juric, ma i tifosi lo aspettano al varco. Il polso della situazione, come spesso accade nel calcio 2.0 è sui social ma anche lo stadio, spesso in contrasto con il virtuale, ha tributato un realissimo attestato di solidarietà al tedesco. All’annuncio delle formazioni, l’applausometro per Hummels ha raggiunto indici piuttosto alti, superati solo da Dybala. E più di qualche fischio ha accompagnato invece il nome del tecnico. L’indice di gradimento del pubblico, dunque, non corrisponde alle scelte dell’allenatore. Ecco perché la sensazione è che nubi ed ombre non siano ancora del tutto diradate da Trigoria. La sfida di Firenze, in quel che si può considerare uno scontro fra pari grado, dirà quanta fiducia e stima c’è nei confronti di un allenatore che sta faticando non poco a fare breccia nel cuore dei tifosi giallorossi.
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