Roma – Lecce, prima del calcio d’inizio, valeva la salvezza. Dopo 90’ e il 4-1 la posizione in classifica della squadra di Claudio Ranieri è un po’ meno angosciante, ma non abbastanza da pensare di essersi lasciati la crisi alle spalle. La Roma è ancora in emergenza, ma la situazione non è precipitata, anzi sembra ci siano i margini per un miglioramento.
I progressi intravisti con Napoli e Atalanta si sono concretizzati nella prima vittoria della gestione Ranieri, sebbene la Roma sia riuscita comunque a complicarsi la vita dopo i primi 45’ di gioco. Fra episodi, sfortuna, errori, qualche limite, ancora una volta la squadra si era infilata nel tunnel delle difficoltà nonostante una partita dominata. Tuttavia non ha perso la calma e, alzando i giri del motore, ha portato a casa un risultato importante anche e soprattutto dal punto di visto emotivo perché il 4-1 lascia in eredità oltre a una classifica più serena una maggiore leggerezza in campo. Dopo la rete del vantaggio la squadra, specialmente nei suoi interpreti più dotati, si è presa la responsabilità di prendere in mano la partita, prendendosi il rischio della giocata.
Ranieri festeggia nel modo migliore le sue 100 panchine con la Roma, sebbene diluite nel tempo. Il tecnico sta lavorando su quel che gli riesce meglio: risolvere i problemi normalizzando la situazione Nel modo più semplice, che spesso è anche il più efficace: ogni cosa al suo posto e a ogni posto la sua cosa. Tradotto sul campo, nessuna invenzione cervellotica, ma, in base anche alle situazioni contingenti, trovare la formula giusta con i calciatori, collocati dove possono rendere al meglio. Anche senza centravanti ha tenuto il pallone ed è tornato a trovare la via gol mettendo in campo fisica e tecnica notevole. In poche parole, ha dato fiducia ad una squadra vittima del proprio scoramento. Un lavoro mattone su mattone per ricostruire le fondamenta dalle macerie di una rosa che ha comunque del potenziale.
Anche lo spirito messo in campo è quello giusto: la Roma di Ranieri ha capito che le partite non si possono vincere per inerzia o solo per aver maggiore qualità dell’avversario e ha affrontato il Lecce, inferiore per qualità generale, con il piglio che serviva. Lottando su ogni pallone. Risultato: quattro gol, oltre venti tiri in porta e appena uno subito. A parità di impegno, di solito vince la più forte. Ed è andata esattamente così. Sic et simpliciter, come è la filosofia di Ranieri premiata puntualmente dal campo. Alla prima partita largamente alla sua portata per valori tecnici, la Roma è tornata a passare alla cassa. E la sensazione è che, in situazioni del genere, accadrà spesso.
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