La Roma vince anche a Parma. Massimo risultato, minimo sforzo, terza vittoria consecutiva lontana dall’Olimpico. Quattro vittorie nelle ultime cinque partite, per la squadra di Ranieri, sei nelle ultime dieci. Il tecnico si gode il buon momento e la perla di Soulé, che permette ai giallorossi di accorciare la classifica e guardare con fiducia alla sfida di ritorno con il Porto in Europa League.
Con la rete messa a segno al Tardini, Matias Soulé si è ritagliato un piccolo ma importante record. L’ argentino, classe 2003, è il più giovane calciatore a realizzare due reti da calcio di punizione nelle ultime due stagioni di serie A. Nessuno, nei top 5 campionati europei, nello stesso arco di tempo, è riuscito a essere più decisivo. Non è esattamente una prestazione da Guinness dei Primati, ma è comunque un segnale importante di un percorso di crescita sottolineato anche da cosa si nasconde dietro l’esecuzione del calcio da fermo che ha deciso la partita e regalato tre punti fondamentali alla Roma.
L’argentino mette a segno un gol di rara bellezza, tesaurizzando con un gesto tecnico straordinario un calcio di punizione che non avrebbe neanche dovuto tirare. Dietro l’esecuzione, c’è un segreto. Il giovane attaccante giallorosso si è imposto, chiedendo e ottenendo dai compagni la possibilità di provare la conclusione. In realtà, fra lo scetticismo generale, come confessato dal diretto interessato: “Eravamo con Paredes e Mancini non mi volevano far calciare, gli ho detto di lasciarmela tirare perché avevo fatto gol lo scorso anno dalla stessa posizione contro il Cagliari. Ora sono contento. Avevo tanta voglia di giocare, sono sempre a disposizione per la squadra”.
Ranieri, non a caso, a fine partita, ha parlato di personalità e di un futuro che gli appartiene. Del resto, ne serve parecchia, sia per indossare una maglia come quella della Roma, sia per giocare a certi livelli e soprattutto per imporsi e farsi rispettare dai compagni. Soulé, a Parma, ha mostrato grande consapevolezza dei propri mezzi e (finalmente) ripagato la fiducia di tecnico e compagni. Per certi versi, al netto del gesto tecnico, convincere un Campione del Mondo come Paredes e non farsi condizionare dalle perplessità del capitano Mancini a è ancora più importante di “sentire” il momento. E prendersi la responsabilità è il primo passo per una maglia da titolare.
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