Le Aspirine nella loro stagione da record, oltre a non perdere mai, hanno sviluppato un’altra caratteristica: segnare, gol spesso decisivi, nei minuti di recupero
Considerando che non hanno mai perso in 46 partite disputate in stagione, che sembrano giocare a memoria, con un calcio moderno, propositivo, un allenatore in rampa di lancio, per la Roma, nella semifinale di Europa League l’ostacolo Bayer Leverkusen sembra quasi proibitivo. Sì, perché oltre a queste caratteristiche, i tedeschi in questa stagione magica che è valsa il loro il primo titolo della storia in Germania, sono capaci spesso di ribaltare le partite oltre il novantesimo, una caratteristica cara anche ai giallorossi nella fase di mourinhana memoria, ma che anche con De Rossi non sembrano disdegnare. Basti vedere il match di domenica con il Napoli, dove segna un redivivo Abraham per il 2-2 finale, o ancora il gol di Cristante nel recupero con l’Udinese che è significato tre punti d’oro per i giallorossi.
Ma torniamo in Germania, patria delle Aspirine, che quest’anno hanno già rotto l’egemonia del Bayern Monaco e intendono arrivare più in fondo possibile anche in Europa. Come? Naturalmente con gli ormai iconici gol nel recupero, quelli che sono stati utilissimi per conquistare il Meisterschale, che altrimenti sarebbe ancora del tutto in bilico, perché il Bayer avrebbe solo tre lunghezze più dei bavaresi. Non solo, anche in Europa League se i suoi non ci avessero creduto fino all’ultimo, Xabi Alonso rischierebbe di guardare le semifinali dal divano, considerando ad esempio i gol in extremis contro il Qarabag.
Ma andiamo con ordine: la prima rete realizzata al novantesimo, giusto per far capire come andranno le cose, è arrivato alla prima partita della stagione, anche se del tutto ininfluente. Nel roboante 8-0 nel primo turno di Coppa di Germania contro il Teutonia Ottensen, Hlozek sigla il suo gol a tempo ormai scaduto, il primo di una lunga serie. Che prosegue con la rete di Palacios al Bayern Monaco il 15 settembre, utilissima per il 2-2 finale contro i bavaresi e, a conti fatti, per il titolo. Ma sono addirittura 16 i gol che i Leverkusen ha segnato a tempo scaduto, 29 se considerati quelli dall’ottantesimo in poi. Come dicevamo, tra questi figurano anche quelli decisivi per battere il Qarabag agli ottavi di finale di Europa League, o ancora nella coppa nazionale, dove dovrà vedersela in finale con il Kaiserslauten in finale il prossimo 25 maggio, grazie ai supplementari (quindi comunque dopo i tempi regolamentari), che hanno permesso alle Aspirine di superare lo Stoccarda.
Ma sono i numeri di questa squadra che fanno impressione, perché attestano senza dubbio l’incredibile impresa, anche in caso di ko in Europa League, che ha compiuto in questa stagione. Questi famosi gol dopo il novantesimo, infatti, sono stati siglati da ben 13 giocatori diversi. Una dimostrazione, se mai fosse stato necessario, di come sia tutta la squadra di Xabi Alonso a spingere e a crederci fino all’ultimo, e di come proprio il tecnico abbia inculcato in tutti la voglia di non mollare mai, di crederci fino a quando l’arbitro non fischia la fine. Non a caso quindi nelle ultime cinque partite disputate fra campionato e coppa, il Bayer Leverkusen ha sempre realizzato un gol dopo l’ottantanovesimo, da quelli con il West Ham in Europa, fino a quelli con Dortmund e Stoccarda utili a mantenere l’imbattibilità in campionato (già vinto peraltro).
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