
Paulo Dybala AS Roma Immagine | Ansa
Dybala ha preso la sua decisione. Si opera a Londra, per tornare tirato a lucido in vista della prossima stagione. Resta da capire se resterà ancora un altro anno nella capitale. Ecco cosa dicono i numeri.
La Roma con e senza Dybala
Lo ha detto Mourinho. Esiste una Roma con e senza Dybala: tuttavia il concetto è applicabile solo alla presenza del portoghese in panchina. Nei primi due anni, se la Joya si ferma, anche la Roma rallenta. Nel primo anno, l’argentino è sceso in campo in 25 occasioni: 48 punti pari a 1,92 di media. Nelle 13 partite in cui Mourinho ha dovuto fare a meno dell’argentino, la media è crollata: 13 partite, 17 punti. 1,30 a partita. Nel secondo anno, che ha visto alternarsi in panchina Mourinho e De Rossi, la Roma con Dybala in campo, ha mantenuto una media di 1,78 punti a partita. Senza, è a 1,3 (assente in 10 occasioni). Con Ranieri, una inversione di tendenza: 24 partite con Dybala, 43 punti (1,79). Cinque partite senza Dybala 10 punti (media di 2 a partita).
Il dubbio: investimento a rischio
I numeri, se spremuti a fondo, dicono spesso verità, senza sentimento. Non è solo la tendenza all’infortunio di Dybala a preoccupare, quanto la frequenza. L’argentino si è fermato ai box in 13 occasioni negli ultimi 30 mesi. In pratica, salta una partita su tre e in questa stagione ha toccato il minimo di minutaggio e rendimento. 2122’ in campo contro i 2671’ della scorsa stagione e i 2506’ del 2022/2023. In termini di contributo alla squadra, il rendimento è crollato: nella sua prima esperienza in giallorosso Dybala ha messo a segno 18 gol, per poi scendere a 16, sino agli 8 di questa stagione. Praticamente la metà. Ridotto a più del 50% anche il numero di assist. Quattro, contro i 10 della scorsa stagione e gli 8 del 2022/2023.
Un futuro in bilico
Discutere Dybala da un punto di vista tecnico è una bestemmia calcistica. Molto più ortodosso cercare di capire se la Roma abbia voglia di puntare sul suo talento a intermittenza, magati costruendo un telaio più solido intorno all’argentino, oppure se decida di soprassedere all’idea di pagare un ingaggio di 8 milioni di euro un calciatore che è sempre stato assente o a mezzo servizio nel momento cruciale della stagione. Allo status quo, il calciatore ha un certo mercato solo in campionati più o meno esotici. Difficile che la Roma possa guadagnare da una sua cessione, ma risparmiando su un ingaggio così alto si potrebbe lavorare per andare alla ricerca di un profilo più giovane e meno fragile del talento argentino. Quanto basta per definire il futuro di Dybala in bilico.