Claudio Ranieri sta ottenendo grandi risultati in panchina alla guida della Roma e si sdoppia altrettanto efficacemente come manager. Le sue parole in conferenza stampa lasciano poco spazio alle interpretazioni e tantissimo alle speculazioni. Preso atto che Gasperini e tutti i nomi associati alla Roma non coincidono con il futuro allenatore giallorosso, resta da capire chi possa essere il “prescelto”.
La domanda è lecita: chi sarà il prossimo allenatore della Roma? Si può ragionare sugli indizi disseminati da Ranieri che ha parlato di un profilo non ancora identificato ma che risponde a determinate caratteristiche. Deve adeguarsi alle esigenze di un club che non può spendere cifre folli e probabilmente è un nome destinato, almeno all’inizio a far storcere qualche naso. Dunque si procede per esclusione: out Ancelotti, Sarri, Gasperini ed Allegri, così come Mancini e Farioli. Difficile nonché offensivo (i tifosi non vanno illusi) pensare a un top come Guardiola o Klopp, così come appare complicato pensare ad Antonio Conte, anche perché il tecnico leccese chiederebbe investimenti e una squadra subito in grado di vincere.
Il lungo conclave giallorosso si arricchisce dunque di nuovi papabili. Preso atto che evidentemente la società ha già fatto la propria scelta, il cerchio si allarga anche all’estero, essendo coinvolto anche Ghisolfi. Lecito pensare che fra i nomi ci possa essere De Zerbi, aziendalista e abituato a costruire una squadra mattone su mattone sul campo. All’estero anche Ten Hag, reduce dall’esperienza non indimenticabile a Manchester, ma indiscutibilmente abile nel valorizzare i giovani, esattamente come Xavi Hernandez, che ha già allenato e vinto con il Barcellona e porterebbe in dote anche la propria caratura e riconoscibilità a livello internazionale, esattamente come Terzic o Lopetegui. Tornando su ex della serie A, non è da escludere la pista Pioli, che come pochi si sa adattare al materiale umano messo a disposizione dal club.
E poi ci sarebbe la suggestione. Un ritorno di Mourinho, che in carriera è tornato sui propri passi già a Londra, sponda Chelsea. Non è un mistero che Ranieri sia molto legato al tecnico di Setubal e la stima è reciproca, rintracciabile praticamente ad ogni latitudine del web. L’addio è stato traumatico e divisivo. Non tutti i tifosi sarebbero contenti di rivederlo, ma di fronte all’ultimo allenatore capace di vincere con la Roma, in caso di bis, anche chi è scettico potrebbe cambiare idea. Gli altri indizi non mancano: il portoghese sembra destinato a lasciare la Turchia e ha già accettato una Roma competitiva ma non costruita per vincere. I Friedkin, fra l’altro, hanno sempre privilegiato la figura dell’allenatore “parafulmine” per compattare l’ambiente. L’unica certezza è che si dovrà attendere, a questo punto, almeno sino a maggio.
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