Ci voleva uno scossone per far rinascere il River Plate che tra pre campionato e ritorno in campo in Primera Division sembrava totalmente smarrito. L’aiuto per questa purificazione dalla mediocrità è arrivato dal cielo con una pioggia con pochi precedenti che ha inzuppato il Girardot di Medellin.
Il River ha usato questa pioggia nella maniera più metaforica possibile e l’acqua divina arrivata nel momento della preghiera ha fatto ritrovare agli undici muñecos lo spirito di coppa, quello che ha reso viva questa squadra negli ultimi anni.
Eppure ne è servito di tempo all’interno della partita stessa. Più di 20 minuti di bambola totale a prendere le misure su un campo che disdegnava il possesso palla e alzava onde californiane ad ogni contrasto, rimbalzo o scivolone.
Il terreno di gioco ha bisogno di una pausa dai calpestii dei tacchetti e di una tregua dal cielo; ne ha bisogno anche il River che si asciuga negli spogliatoi dopo l’interruzione dell’arbitro e rientra nella migliore versione di se stesso.
Il campo dopo una mezz’ora abbondante di pausa è più praticabile, la pioggia batte meno forte su Medellin e la partita sembra giocabile. Fino ad allora c’era stato solo uno squillo ma da parte dell’Independiente Medellin. Appena rientrati invece cambia la partita con un calcio di rigore: Mosquera forse prende forse non prende Alario, forse è dentro, forse è fuori ma tra tutti questi dubbi l’arbitro decide che dietro a quel pozzangherone alzato dal difensore colombiano c’è un fallo da rigore e il suo indice punta in maniera decisa ed inequivocabile il dischetto.
Alario segna, è il suo mestiere e lo fa benissimo. In quel momento il River Plate è tornato e si dimentica di tutto. Il pre campionato difficile, l’esordio amaro con l’Union, la pioggia, il campo impraticabile, tutte formalità per i Millionarios.
Si gioca in scioltezza con la mente libera e c’è tempo sia per il raddoppio di Driussi, sia per ricominciare a giocare a calcio alla maniera del River.
Gallardo torna a sorridere guardando i suoi, rivede la Banda che funziona in un secondo tempo di assoluto controllo. Segna anche Martinez Quarta, difensore giovanissimo che è diventato papà da poco tempo e grida un “Te amo, hijo” alla telecamera per dedicare il gol al suo piccolo erede.
Tutto va, tutto funziona. Solo un rigore dell’ex Pescara Quintero riapre i giochi per l’Independiente Medellin a 2 minuti dal termine ma è troppo tardi. Il girone è cominciato nel migliore dei modi: vinta la trasferta più difficile adesso passare il girone sarà sostanzialmente una formalità. E nel caso le cose dovessero cominciare ad andare male la speranza è che dal cielo torni un diluvio purificatore.
Lautaro ha realizzato solo cinque gol in Serie A in 15 partite, un bottino ben…
Il belga è felice nella capitale e i giallorossi vogliono strapparlo definitivamente al Milan: ecco…
Se non si dovesse trovare una quadra per la prossima stagione il mister di Testaccio…
L’olandese ex Bologna sta ritrovando spazio allo United, ma per l’estate due club di Serie…
Vigilia di Natale, non una qualsiasi. È quello dell’apertura della Porta Santa che per i…
L’Inter di Simone Inzaghi non brilla contro il Como ma non le serve molto per…