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River Plate da dimenticare: titolo sfuggito, quinto posto lontano

Il ritorno in campo dopo il lungo periodo di pausa ha confermato quanto si è visto nel precampionato: il River Plate fatica a trovare gioco e risultati e nemmeno l’atmosfera del Monumental è riuscita a trasmettere le vibrazioni giuste per far cambiare marcia alla squadra.

Merito di un Union sicuramente competitivo, come non accadeva da anni nel campionato argentino, ma questa è tutt’altro che una scusante per i Millionarios da cui ci si aspetta ben altro tipo di campionato.

Parziali giustificazioni sono le pesanti assenze: Maidana, Jorge Moreira e Leo Ponzio sono giocatori importantissimi per gli equilibri progettati da Gallardo e il Lucas Alario a mezzo servizio utilizzato solo nella mezz’ora conclusiva del match non è stato il solito centravanti in grado di decidere le partite.

Nel complesso una squadra timida che fatica ad impostare il gioco e che corre tantissimi rischi in difesa sono i migliori termini per definire il River che questa notte ha affrontato l’Union. Male il rendimento globale della squadra, pessimo quello dei nuovi arrivati: l’ex Racing Luciano Lollo al centro della difesa ha combinato più guai che altro costringendo agli straordinari il suo collega Martinez Quarta, classe ’96 che invece ha ben figurato. Male anche Carlos Auzqui, uno chiamato a rendere alla grande per permettere il salto di qualità della Banda.

Le uniche occasioni per il River sono state conclusioni estemporanee come il tiro di Nacho Fernandez (era gol il suo tiro? video a fine articolo, minuto 2.00), sempre tra i migliori, che ha sbattuto sulla traversa e sulla linea generando polemiche su un possibile gol fantasma (urge portare la tecnologia anche alle latitudini sudamericane per risolvere al meglio questi problemi anche se l’arbitro stavolta sembra aver preso la decisione giusta), o cross disperati troppo comodi per le mani di Nereo Fernandez.

L’emblema della serata negativa dei Millionarios è che il migliore in campo sia stato Agustin Batalla, il portiere. Davvero fantastico l’estremo difensore della squadra di Nuñez soprattutto nelle uscite: parata fantastica che leva il pallone da sotto la traversa su un tiro dalla distanza di Iriondo e due duelli incredibili vinti faccia a faccia con Gamba prima e l’ex Boca Juniors e Juventus Vadalá poi.

In generale sembra partita molto male l’avventura del River Plate in questo 2017 in cui ci si aspetta una grande campagna anche in Libertadores: la stessa Copa prenderà il via mercoledì per gli uomini del Muñeco e già ci si deve aspettare un netto cambio di marcia per non partire col piede sbagliato anche lì. Un River che ama le difficoltà ha creato il terreno per dare il meglio di sé ma occhio a tirare troppo la corda.

In campionato ormai le cose sembrano invece compromesse: la vetta dista 11 punti ed è ai limiti dell’impossibile raggiungerla; l’obiettivo diventa dunque un posto nelle prime 5 per partecipare alla prossima Libertadores ma servirà una rimonta di 4 punti sul Banfield in una rincorsa con rivali di lusso come Lanus e Racing.

Simone Gamberini

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