Nelle partite di ritorno degli ottavi di Europa League, una delle sfide più in bilico sarà quella disputata al Costant Vanden Stock Stadion tra i padroni di casa dell’Anderlecht e la compagine ucraina di Mircea Lucescu: lo Shaktar Donetsk. Anche se il tabellino dell’andata recita un netto vantaggio di 3-1 conseguito dalla squadra seconda in classifica nella Prem’er Liha, gli 11 tiri in porta e il predominio nel possesso palla da parte dell’Anderlecht non faranno dormire sonni tranquilli a Lucescu, che dovrà rinunciare in attacco allo squalificato Fred. Questa sfida, oltre ad essere importante per determinare il tabellone dei quarti di finale dell’Europa League, sarà anche una vetrina enorme per due talenti che si sono intravisti nelle rispettive squadre: Leander Dedoncker e Viktor Kovalenko.
Il classe 95′ dell’Anderlecht non è più una scoperta per gli osservatori di tutta Europa, essendo alla sua seconda stagione da titolare in prima squadra con 64 presenze e 4 goal con la maglia #32. Il mediano, proveniente da Passendale, è dotato di un fisico statuario (188 cm per 82 kilogrammi ottimamente distribuiti) unito ad un piede destro molto educato e ad una personalità con la palla tra i piedi da veterano; riesce ad essere un ottimo compromesso tra un mediano di rottura e un ottima spalla in grado di accompagnare la regia dell’azione, con ampi margini di miglioramento soprattutto negli inserimenti e nell’utilizzo del piede sinistro. Sicuramente insieme a Youri Tielemans formano una delle coppie di centrocampisti più futuribili (ricordano per talento la coppia francese under 21 Pogba-Kondogbia) , e una possibile miniera d’oro per le casse dell’Anderlecht.
Il più giovane Kovalenko è invece un prodotto delle giovanili (sempre prospere) dello Shaktar e quest’anno ha disputato il primo campionato con la prima squadra, collezionando 17 presenze e 2 assist, con 5 presenze in Champions League, a dimostrare la maturità europea del classe 96′. Il box player della squadra ucraina proviene da Kherson, piccola cittadina meridionale dell’Ucraina, e nella squadra del suo paese fu scoperto dagli osservatori dello Shaktar, che nel 2008 l’hanno prelevato e portato sulle sponde del fiume Kalmius. Jolly del centrocampo, grazie ad una duttilità notevole e ad una visione di gioco da numero 10, Lucescu lo ha adattato sia da mezzala che da regista nel suo centrocampo a 3, per poi spostarlo sulla trequarti in inediti 4-2-3-1 alle spalle di Fred o Facundo Ferreyra.
Comunque andrà la sfida, ci auguriamo che sia una partita divertente almeno quanto quella dell’andata, e che i protagonisti qui descritti siano la ciliegina sulla torta di questo match.
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