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I riti segreti di Barry Ferguson prima di giocare l’Old Firm

Lasciate che vi racconti una storia, immaginatevi all’interno dello spogliatoio dei Rangers prima di un Old Firm a cavallo fra gli anni novanta e gli anni duemila e pensate a una delle bandiere dei Gers di quel periodo, Barry Ferguson.

Prima della partita più elettrizzante del mondo, Ferguson era solito fare alcuni piccoli riti propiziatori, che speso sfuggivano anche agli occhi dei suoi  compagni, in verità era lo stesso Barry a non voler farli cogliere per evitare di fare la figura del fesso, erano il suo piccolo segreto. Poi si sa, i calciatori prima di scontri così importanti, sono soliti seguire ognuno la sua routine. Alcuni preferiscono gridare e caricare anche gli altri, altri di contrasto preferiscono rimanere seduti in silenzio a fissare le pareti. Ogni calciatore ha il suo modo di prepararsi alla partita.

Quello di Barry Ferguson era quello di procurarsi una sorta di piccolo dolore, che lo aiutava a concentrarsi e ad affrontare al meglio i 90 minuti più elettrizzanti del pianeta. Gli piaceva scivolare via in silenzio ai servizi igienici e mentre stava lì in piedi tirare un piccolo pugno alle piastrelle del bagno, non per distruggere il posto o qualcosa di simile, aveva solo bisogno di sentire un po ‘di dolore per affinare i sensi, per concentrarsi al meglio su quello che stava per fare.

Subito dopo tornado al centro dello spogliatoio, Ferguson  era solito fare cinque grandi salti, portando le ginocchia fino al petto, col senno del poi, un gesto piuttosto pericoloso  da fare su un pavimento molto spesso scivoloso.

Arrivati poi in fila nel tunnel, con il cuore in gola e l’adrenalina a mille, Ferguson si mordeva la parte interna del labbro inferiore fino a farlo sanguinare leggermente, tutto questo per caricarsi ulteriormente e dare tutto se stesso, aveva bisogno di sentire quel piccolo ronzio di dolore.

Come ultima cosa guarda diritto negli occhi il suo diretto avversario e cercava a tutti i costi di vincere il primo contrasto, se tutto ciò si avverava, molto spesso la partita girava nel modo giusto.

Rituali un po’ strani certo, ma chiedete a qualsiasi giocatore che abbia mai avuto la fortuna di scendere in campo in un Old Firm e  tutti quanti vi diranno la stessa cosa. “Non c’è assolutamente niente di simile al Mondo”.

Jacopo Formia

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