Vivetela con noi. Taglia i battenti la Super League 2017/18, as known as Σούπερ Λίγκα Ελλάδα, per un altro emozionante campionato che prenderà il via tra pochissimo, questo weekend. Un nuovo titolo da assegnare, anche se non potrebbe esser altro che strafavorito l’Olympiakos già campione per la 44° volta consecutiva e ampiamente gasato dall’hashtag #7inarow. Il #miagro8ia, o #WeKeepOnDreaming, rappresenta benissimo la filosofia di una società avvezza a vincere. Il presidente Evangelos Marinakis avrà il solito mantra da rispettare: metter al sicuro la questione campionato per poi tentare l’assalto in Europa e magari spendere un minimo di energie sulla Kypello Ellados, la Coppa nazionale. Riuscirà a far bene il club del Pireo, magari tornando a riassaporare l’aria di Champions?
Ci riuscirà? In Europa non posso dirlo, anche se tutto fa pensare che quest’anno Hasi sappia il fatto sui, ma di certo tra le mura antiche della Grecia il trofeo è ormai roba loro. Più volte in questi pezzi ho sottolineato come dal 1997, salvo due momentanee e sporadiche intromissioni del Panathinaikos in 2004 e 2010, i biancorossi abbiano sempre festeggiato al Pireo. Una dominazione incontrastata, certamente esempio di strapotere e di sottomissione applicata al sottile mondo del pallone, ma che getta anche qualche radice sullo spettro di corruzione, calcioscommesse, organi di dubbia entità creati con il comitato arbitrale. Tutte malefatte non ancora provate, sicché restano voci da corridoio e non vengono neppur discusse per sbaglio nei tribunali. Sarà l’ennesima lotta tra complottisti e anticomplottisti, tra Pireo e resto dell’Hellas, tra Alafouzos e Marinakis, tra biancorossi e biancoverdi, tra Θρύλος e Τριφύλλι. Lunga vita al derby di Atene, la “madre di tutte le battaglie”, un’istituzione che pure lo scorso anno ha regalato gioia ai tifosi del Pana. Ma non ci sarà Berg, quest’anno…
Sarà l’edizione numero 82: 82 è anche un’unità in più dell’anno di nascita del Chori, quell’Alejandro Domínguez che quest’anno non si presenterà ai nastri di partenza col suo Olympiakos. La 10 sarà indossata da Marko Marin, ma certamente a livello emotivo non sarà lo stesso. Non si dimenticano certe storie d’amore, in fondo. Dietro a quelli del Pireo in ogni caso ci sarà il PAOK, senza il tecnico Vladimir Ivić ma con un Robert Mak in più: a queste latitudini, Mad Mak può spaccare il mondo. Con Prijovic dall’inizio, mi sento di mettere i bianconeri di Salonicco al secondo gradino del podio. Ma si sa, le sorprese son fatte apposta per soverchiare talvolta i pronostici. Che ne direste di una bella underdog al comando dell’Olimpo del calcio?
Sarà la Super League dei volti nuovi. Alcuni dall’Italia (Uros Cosic, Bryan Cabezas, Hrvoje Milic, Panagiotis Tachtsidis), altri dall’estero. C’è stata un’inversione di tendenza, forse, sicché oltre a Mak qualche altro giocatore interessante ha scelto questo bistrattato campionato come la tappa prossima per la sua carriera: Odjidja Ofoe e Carcela-González all’Olympiakos, Marko Livaja all’AEK, Andrés Chávez e il brasiliano Luciano al Panathinaikos. La Super League resta però pure meta di anziani in cerca di spiagge tranquille ed un campionato non troppo competitivo per svernare al caldo e prepararsi alla pensione: il trequartista spagnolo Piti, il 37enne Brandão, lo slovacco Jendrisek, Guillaume Gillet e, forse, pure Emenike. Gallina vecchia fa buon brodo, si è soliti dire, no?
Infine sarà la primissima volta del PAS Lamia, al quale dedicherò un pezzo a parte. Vedremo se lo Xanthi, senza Razvan Lucescu (passato al PAOK) e soprattutto senza il bomber Hamza Younes saprà ripetere i fasti dello scorso anno, sapremo se il Panathinaikos potrà galleggiare ad alte quote pur senza Marcus Berg, proveremo ad ipotizzare quale seria pretendente al titolo, casomai ve ne fosse una, possa insidiare un nuovo trionfo biancorosso. Ci godremo lo spettacolo delle curve, il Gate 7 dell’Olympiakos, il Gate 13 del Panathinaikos, gli Originals 21 dell’AEK e tutto il calore della torcida nel Toumba di Salonicco. Magari non prevarranno grosse individualità, ma a livello di agonismo la Super League ha ben poche rivali. E poi potrete decidere, e fissare i ventidue in campo oppure concentrare il vostro sguardo e la vostra ammirazione sull’arte del pyro. Sarà un bel campionato, come al solito povero, forse corrotto come dicono da tempo, magari anche monotono. Ma di certo a noi di Footbola piace così. La Super League 2017/18 apre i battenti. Vivetela con noi.
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