In fondo è bello così. O meglio, abbiamo meritato che sia così. L’Italia che va all’Europeo e lo fa alla prima occasione utile, nello stadio che ospiterà Euro 2020, lo stesso che potrà rivedere questa squadra giocarsi qualcosa di importante. Due anni dopo la disfatta, passando dal fallire all’ultima spiaggia a concretizzare la qualificazione alla prima opportunità.
Roma che sogna, che annusa le potenzialità di una squadra cresciuta nel corso della gestione Mancini, passata dal temere la retrocessione in Nations League a conquistarsi un Europeo con un percorso netto. Nessuno scivolone, nessun calo di tensione, ma solo una costante crescita di un gruppo che si è assimilato col passare del tempo.
Dall’amichevole con l’Ucraina che ha rappresentato la svolta sul piano del gioco a questa partita con la Grecia che ha sancito il primo passo importante del nuovo corso, il primo post disastro Russia 2018. L’Italia c’è, bravissima a sapersi gestire, a saper andare a più velocità. A sapersi trovare dopo un brutto primo tempo, a crearsi le occasioni estemporanee, a meritare la vittoria nonostante qualche piccolo brivido.
È servita un’Italia diversa, anche nel completo, stavolta verde, per ottenere una qualificazione, cosa che dopo lo spareggio con la Svezia non è sembrata più così scontata neanche per un torneo come l’Europeo. Quell’Europeo a cui andiamo in grande anticipo, meritato vincendo tutte le partite del girone fin qui. E che in fondo ci sentiamo di meritare anche noi, passati dalla desolazione di un’eliminazione tremenda all’emozionarci di nuovo in casa nostra. La stessa che dovrà farci sognare a giugno.
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