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Rikard Norling e il suo 3-1-4-2 sono stati licenziati dall’AIK

Un derby vinto sul Djurgården da, un derby perso col Djurgården toglie. Lunedì 16 maggio 2016, davanti a 26109 spettatori, Rikard Olof Norling esordì per la seconda volta in panchina con l’AIK: vinse 0-2, prima Stefan Ishizaki segnò su punizione, poi fornì l’assist all’islandese Hauksson. In quell’undici, oltre a Patrik Carlgren campione d’Europa U21 l’anno prima, c’era anche un 17enne Alexander Isak. Domenica 26 luglio 2020, nella pancia di una Friends Arena senza pubblico, l’AIK ha perso il derby col Djurgården (decisiva una punizione di Witry al 77’) e la sesta sconfitta in 11 gare è costata fatale a Rikard Norling.

Esiste un sito internet, www.derbyseger.se, deputato alla conta dei giorni trascorsi dall’ultima vittoria del Djurgården con l’AIK. Il conto ha toccato quota 3233, praticamente 9 anni, e s’è azzerato bruscamente. Nel post-gara, tifosi si sono raccolti davanti alla sede dell’AIK mentre, all’interno dell’edificio, il ds Henrik Jurelius e il presidente Robert Falck hanno convocato i membri del consiglio d’amministrazione. Dopo tre ore, Falck ha preso la parola: «Undici persone hanno decretato all’unanimità di affidare a Björn Wesström l’incarico di licenziare Rikard Norling». Il suo ex assistente, Bartosz Grzelak, è stato promosso alla guida della prima squadra. Norling ha raccontato: «Ho parlato con mio figlio, gli ho dovuto spiegare che sono un allenatore, non l’allenatore dell’AIK».

Molti vedono in Norling lo stesso spirito innovatore di Gian Piero Gasperini, nonché la medesima propensione al lancio dei giovani: titolari nel derby Hussein (’00), Kahl (’01) e Abraham (’02), subentrati Tihi e Strannegard (entrambi ’02). Se inizialmente Norling adottò il 4-4-2, il 7 agosto 2016 si recò in trasferta a Malmö, perse per 0-2 ma lanciò un 3-3-1-3 sperimentale, nonostante giocatori leggermente fuori ruolo: Sauli Väisänen assieme a Nils-Eric Johansson e il leggendario Per Karlsson (che il 15 luglio 2020 ha ottenuto la sua 396° presenza con la maglia dell’AIK, diventandone il primatista di sempre), i terzini Daniel Sundgren e Kpozo suo dirimpettaio, Obasi al centro dell’attacco, Ahmed Yasin a destra e due mediani, Affane e Ofori, a lato di Ishizaki si alzavano a turno sulla trequarti. Isak era in panchina assieme al portiere Linnér. Quanto a Norling, nella sua seconda parentesi con gli Gnaget, in 111 delle sue 162 partite da allenatore dell’AIK avrebbe schierato il 3-1-4-2, ma non nelle ultime: «Quel modulo negli ultimi hanno ha creato molti problemi agli avversari, ma ultimamente m’è parso ne creasse di meno. Sento come se avessi finito di usarlo, mi serve qualcosa di nuovo».

Nato il 4 giugno 1971 a Danderyd, nella Contea di Stoccolma, Norling iniziò ad allenare a vent’anni, dopo un infortunio che gli fece interrompere anzitempo la carriera da giocatore nel Brommapojkarna. Nel 1996 arrivò all’AIK, nel 1998 fu nominato vice del tecnico Stuart Baxter. Nell’agosto di quell’anno, l’AIK giocò per la prima volta nella sua storia in Champions League: fino all’85’ della prima gara, stava battendo il Barcellona con un pallonetto di Nebojša Novaković, quando Baxter chiamò il doppio cambio. L’arbitro Alain Sans fece battere il corner, il Barcellona pareggiò e il tecnico dell’AIK inveì: «This is the fu**ing Champions League, not amateur football, please take your responsibility». Espulso, lasciò il vice Norling a guidare l’AIK il 22 settembre 1999, a Wembley contro l’Arsenal, che vinse per 3-1.

Col nuovo millennio, Norling allenò Väsby, Östra Svealand, GIF Sundsvall, nel 2005 prese l’AIK retrocesso in Superettan e ottenne la promozione, poi si concesse un anno sabbatico, nel 2009 allenò l’Assyriska, poi il 25 maggio 2011 arrivò a Malmö, dove vinse l’Allsvenskan 2013 dimettendosi il 27 settembre successivo. Sei giorni dopo accettò il Brann, a fine maggio 2015 si separò e il 13 maggio 2016 tornò a Stoccolma, per la gioia dei tifosi che gli cantarono “Rikard längtar hem till AIK”. In giallonero, Norling ha vinto ha vinto il campionato del 2018, con 67 punti (record condiviso col Malmö del 2010) e Sebastian Larsson in campo. Per 32 partite non conobbe sconfitta, dal 10 agosto 2017 al 16 settembre 2018, quando all’Östgötaporten il Norrköping vinse 2-0. Ottenne inoltre tre secondi posti (2006, ’16 e ’17) e un terzo (2019), due Coppe di Svezia abbandonate in semifinale, lanciò Isak e sfruttò al massimo il vivaio.

In Europa, ottenne la prima sconfitta il 28 luglio 2016 in trasferta ad Atene, contro il Panathinaikos, dopo 11 gare complessive da imbattuto. Nell’estate 2019 batté l’Ararat Armenia, sconfitto dal Maribor retrocedette ai playoff di Europa League dove, battuto lo Sheriff, il Celtic sconfisse l’AIK. Non ebbe forse fortuna, ma ha accumulato 305 presenze, lungo dodici anni in cui tante cose sono cambiate. Ci si ricorda di lui quando impedì a Johan Mjällby di fare colazione col succo di frutta. Ma Norling non smette: «Ho la stessa fame, la stessa voglia di ottenere risultati. Adoro allenare, se non lo faccio è uno schifo».

Matteo Albanese

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