Dopo esser stata sconfitta dall’Olympiakos (QUI vi ho raccontato l’andata, con rete decisiva di Romao al 93′, QUI il ritorno, con il gol-qualificazione segnato da Marko Marin), ecco un’altra greca sul cammino del Rijeka. Si trattava peraltro di un duello tra deluse, visto che l’AEK era stato estromesso dalla Champions per mano del CSKA Mosca (QUI l’andata allo Spyros Louis, QUI il ritorno nella fredda capitale russa). In ogni caso la partita che interessava il Milan, essendo i rossoneri nel medesimo girone, ha confermato l’allergia ellenica per la truppa croata allenata da Matjaž Kek. La sconfitta dello Stadion Rujevica, specie in quanto casalinga, rischia ora di compromettere il cammino di Gavranovic e compagni…
Primo tempo – Il duello tra moduli speculari ha portato ad un match ricco di emozioni, da una parte e dall’altra, ma paradossalmente senza far figurare le due prime punte (Gorgon per i padroni di casa, Livaja nelle fila ospiti) nel tabellino dei marcatori. Il tutto è compensato da una buona cornice di pubblico, nella quale figurava pure qualche intrepido trasfertista ateniese: partita con l’acceleratore, è la squadra di Jiménez che ha fatto la partita sin dai primi minuti. Sempre in avanti, i gialloneri hanno sfruttato la verve di Christodoulopoulos e la qualità di Johansson in cabina di regia. Petros Mantalos, il trequartista ospite nonché sulla carta più talentuoso in campo, ha calciato due punizioni pericolose ma ha trovato il gol stoppando in area un pallone neppur troppo semplice e calciando sul secondo palo per trafiggere Prskalo. La dominazione giallonera è stata evidente quando Hélder Lopes avanzava il suo raggio d’azione per proporsi, tanto che in tutto questo il Rijeka non ha mosso ciglio. Solo qualche timida iniziativa, per la truppa di Kek, emozionata e incapace di reagire ad un inizio disarmante: paradossalmente, i croati hanno provato a sfruttare le ripartenze concedendo il possesso all’AEK, arroccato tutto dietro la linea della palla in fase di non possesso. Mossa chiave, che però sbanderà al 29′ in occasione di un corner. Così come contro il CSKA, è stata una palla inattiva a portare alla rete ospite, firmata dal difensore ex Lazio Josip Elez grazie all’assistenza di Mišić dalla bandierina. A questo punto il Rijeka ha preso in mano il match sfruttando un momento positivo, appoggiandosi su Gavranovic e obbligando l’AEK a soffrire. Saranno però i greci a chiudere il primo tempo in avanti: Simões verrà fermato al limite da Mišić, ammonito, e sul calcio piazzato battuto da Mantalos il pallone schizzerà oltre la traversa di poco. Ancora il numero 20 si renderà protagonista di una botta al volo di sinistro, ma la buona guardia di Prskalo sarà sufficiente per rimandare il vantaggio.
Secondo tempo – Questo perché, nell’intervallo, Manolo Jiménez ha spronato i suoi a dare tutto affinché pervenissero al vantaggio. E infatti il Δικέφαλος Αετός è partito forte, complice una supremazia a centrocampo e una qualità maggiore rispetto all’undici di Kek. Tanti interventi duri hanno testimoniato una gara fisica e maschia, prima che nel Rijeka facesse il suo ingresso in campo Maleš e l’AEK rilevasse Klonaridis con Bakasetas. Il caso ha voluto che, quando nemmeno era trascorso un minuto dalla sua sostituzione, il numero 14 si fosse procurato un’interessante calcio di punizione. Il caso vuole poi che non fosse Mantalos, a calciarlo, bensì toccasse a Lazaros Christodoulopoulos: il polivalente centrocampista, ammirato pure in Italia con le maglie di Chievo e Sampdoria, ha dunque pensato di imprimere la firma sul match realizzando con una magistrale trasformazione l’occasione concessagli. Nuovamente in vantaggio grazie al suo numero 7, la formazione ellenica aveva soltanto da gestire: sarà così, perché l’undici di Jiméenez addormenterà la partita complice la flebile resistenza del Rijeka. E infatti sarà ancora Christodoulopoulos a metter paura allo Stadion, con un destro destinato all’incrocio e per poco non andato a segno. Nel giro di un minuto Misic ha scagliato due conclusioni che avrebbero meritato miglior fortuna, poi Ajdarević ha sostituito Christodoulopoulos e il neo entrato Acosty (proprio l’ex Crotone) si è messo in proprio non trovando lo specchio. Entrato pure Araujo, giusto in tempo per godersi la festa finale dopo che Livaja era solo riuscito a farsi vedere qualche volta in off-side, il triplice fischio ha infine sancito tre punti fondamentali per l’AEK.
Il tabellino:
Rijeka (4-2-3-1): Prskalo; Vesovic, Zuparic, Elez, Zuta; Bradaric, Misic (dall’82’ Matei); Kvržić (dal 74′ Acosty), Gavranovic (dal 60′ Maleš), Heber; Gorgon. All: Kek
AEK (4-2-3-1): Anestis; Bakakis, Lopes, Vranjes, Cosic; Johansson, Simões; Klonaridis (dal 61′ Bakasetas), Mantalos, Christodoulopoulos (dal 79′ Ajdarević); Livaja (dall’87’ Araujo). All: Jiménez
Reti: 15′ Mantalos, 29′ Elez, 63′ Christodoulopoulos. Ammoniti: Misic, Bradaric (R), Lopes, Simões, Araujo (A). Arbitro: Beaton (Scozia)
Milan – Juventus, il “classico” italiano. Non può essere considerato derby d’Italia dopo il “sorpasso”…
Sorteggio di Nations League di grande fascino per la nazionale di Luciano Spalletti. Sarà la…
A gennaio la società bianconera dovrà fare i salti mortali per sopperire agli infortuni: ecco…
Si torna a giocare in campionato. Forse anche troppo. Di certo, la fine degli impegni…
Pep Guardiola ha comunicato ufficialmente la sua decisione. Il tecnico spagnolo, non lascia, anzi raddoppia.…
Il centrocampista bianconero non fa più parte dei piani di Thiago Motta e potrebbe salutare…