Il sole è caldissimo, il vecchio porto del Pireo calibra la sua giornata in base all’alba e al tramonto, un rumore di navi intente ad attraccare regala il buongiorno alla zona mercantile della città di Atene. Siamo a circa 10 km dal centro della capitale greca, ma l’inconfondibile ambiente caotico e commercialmente frenetico è quello che da sempre fa da sottofondo alle giornate di oltre 160mila persone. In tutto questo, va ricordato come la presenza del mare abbia garantito un’importante fonte di sviluppo: se nei tempi antichi consentiva i traffici marittimi e la pesca, oggi rappresenta il mezzo per il quale si configurano quelle dinamiche di carico/scarico merci che hanno contribuito a far di questa zona uno scalo fondamentale e non solo per l’Hellas. L’Olympiakos è lì, nel cuore del Πειραιάς, agitato e scosso dalla marea che si abbatte prepotentemente sul porto di Atene: il tutto orchestrato dalla sapiente regia della luna. 185, Alexandra Square, un gigantesco edificio grigio con bandiere biancorosse e biancoblù che sventolano sul tetto. E’ qui che in questi giorni è partita una rivoluzione importantissima per il futuro del club, perchè raramente si erano visti ribaltoni tali. Nel giro di pochissimo tempo, ufficializzato l’addio di Takis Lemonis e annunciati gli arrivi di Koutris, Cissé e Risvanis. Del primo parlerò qui, ai secondi dedicherò un pezzo a parte.
Nuovo direttore sportivo – Ma non c’è solo questo nel viavai che sta prendendo piede ad Atene in questi giorni: parallelamente al cambio alla guida tecnica, in un bollente mezzogiorno di giovedì scorso è stato presentato il nuovo direttore sportivo, Armando Husillos. Anche due ex calciatori del club come Darko Kovačević e Francois Modesto (il secondo ritiratisi nel 2009 a causa di problemi cardiaci) entreranno nello staff. Il nuovo dt dal 2012 ha messo la sua esperienza al servizio del Malaga, dando così un futuro dirigenziale ad una carriera spesa prevalentemente in Argentina. Vale la pena ricordare la favola del suo Malaga, quel club in cui lo sceicco Al Thani prima creò altissime aspettative e poi chiuse progressivamente i rubinetti. Quella rosa ferita fu traghettata dall’ingegner Pellegrini fino ai quarti di finale di Champions 2013, in cui i boquerones uscirono solo per mano del Dortmund poi finalista: in quella formazione militavano tanti dei calciatori scoperti da Husillos (Caballero, Jesús Gámez, Monreal, Isco, Joaquín, Castillejo e Juanmi dalla cantera).
Nuovo allenatore – Per quel che concerne il nuovo tecnico, sorprende veder scelto l’albanese Besnik Hasi come prossimo allenatore. Presentato ai media da Giannis Vrentzos, la parola è poi passata a Husillos: il suo discorso si è mosso tra la qualificazione alla Champions, il futuro del club, l’intenzione di promuovere l’eccellente lavoro del vivaio e la voglia di far bene fino ai massimi livelli. Hasi si è detto prontissimo a lavorar sodo e a fare tutto quanto in suo potere per esportare il suo calcio offensivo. Il responsabile della comunicazione dell’Olympiakos, Kostas Karapapas, ha poi concesso ai giornalisti qualche domanda prima di chiudere la conferenza. E Hasi, d’or in poi, avrà già un primo importantissimo target da centrare: le qualificazioni alla Champions League, ovviamente. Dopo aver assaporato la dolcissima maggior competizione europea per club a bordo del suo Legia Varsavia (prima dell’esonero datato 19 settembre, in tutto è durato pochi mesi). Che sia l’ora di prendere per mano i biancorossi e portarli in alto?