Difficile nutrire grosse aspettative sull’Europeo U21 della Repubblica Ceca. La qualità è poca, calibrata col contagocce, e in mezzo a tanta mediocrità solo qualche singola individualità potrebbe smuovere un raggruppamento (quello C) che pare aver già dato i suoi verdetti. Del resto, quando sei in un girone con Italia, Germania e Danimarca, il massimo sarebbe evitare l’ultimo posto.
Come arriva in Polonia – Inserita nel Gruppo 1 nelle qualificazioni, non si può certo dire che per la gioventù ceca vi fossero particolari problemi. C’è però da fare una premessa: se alla fine il Belgio è arrivato secondo con la generazione che si ritrova (Foket, Musonda, Tielemans, Castagne, Kabasele), forse non tutto è così ingeneroso come cerco di farvi credere. La Repubblica Ceca ha chiuso la fase di qualificazione al primo posto con 23 punti, staccando i Diavoli Rossi a quota 18 e il Montenegro a 16. Ha segnato 29 volte nelle 10 partite, incassando altrettante reti: fa specie sottolineare come più di un terzo delle reti (10/29) sia stato messo a segno dalla stella indiscussa del gruppo, Patrik Schick. La sfortuna ci ha poi messo del proprio ponendo il veto alla convocazione di Aleš Čermák (22 enne ala dello Sparta Praga, autore di 6 reti nelle qualificazioni e punto di forza dell’attacco): la rottura di una costola gli farà saltare l’intera manifestazione. Certo è che bisogna trovare l’equilibrio: nelle 10 partite lo score è ottimo (7 vittorie, 2 pari e un ko, dunque 23 su 30 punti) e spesso sono arrivate goleade, ma all’Europeo è tutta un’altra cosa. La caratura degli avversari sarà certamente di fattura più elevata rispetto alle modeste Malta, Lettonia e Moldavia. E allora li sì che vedremo il vero valore di questi ragazzi.
Il precedente – Due anni fa, questi ragazzi ospitavano l’Euro U21 nel loro paese. Certo, hanno visto la Svezia trionfare in casa propria, ma hanno comunque offerto una buona performance a discapito di una qualificazione avvenuta “solo” in quanto organizzatori del torneo. La sorte li aveva buttati nella mischia in un girone di ferro (la Danimarca di Fischer e Sisto, la Germania di ter Stegen e Volland, la Serbia di Djuričić), loro uscirono per un misero punticino dopo aver certamente ben impressionato. Nel match inaugurale servì l’estro di Sisto a risolvere una partita che fino all’84’ vedeva una parità giusta e un gol di Kadeřábek (oggi all’Hoffenheim), poi una tripletta di Jan Kliment si abbatté sulla Serbia insieme al sigillo del figlio d’arte Frýdek. Il potente attaccante attualmente al Brøndby (alto 1,85, molto abile nel gioco aereo) è stato certamente il volto principale di quella manifestazione considerando la rosa ceca. Peccato però che l’ultima partita riservi la Germania, e che l’1-1 non consentì alla squadra di Jakub Dovalil il prosieguo del viaggio. Ed è un peccato perchè quella fu la partita in cui si mise in mostra Krejčí: che il Bologna se ne fosse già un pochino invaghito allora?
La rosa – Come nel caso di molte nazionali meno accreditate, il grosso della rosa è autoctona e proviene da Praga: lo Sparta rifornisce difesa e attacco (Holzer e Sáček dietro, Juliš avanti), il centrocampo è di matrice Bohemians 05 (Hubínek e Hašek, ma c’è anche Havel) lo Slavia rimpolpa i reparti (Lüftner e Barák). Le eccezioni sono poche, ossia prospetti di prim’ordine che transitano in campionati più importanti (come quello italiano) ma con il pensiero già rivolto verso mete più ambite. E’ questo il caso di Zima, Jankto e Schick. Il portiere del Genoa parte da riserva dietro a Vejmola, ma nell’ambiente rossoblù è coccolato alla stregua di un futuro campione: il futuro darà eventualmente ragione allo scouting del Grifone. Il centrocampista dell’Udinese è certamente un grande “acquisto” per l’Under21 perché è stato conteso alla nazionale maggiore: il 22 marzo 2017 Jakub ha bagnato il suo esordio in maglia della reprezentace con un gol dopo 15′. Certamente le sue geometrie e i suoi inserimenti potranno esser sfruttati specialmente dal 4-3-3, mentre a mio avviso nei due di centrocampo del 4-2-3-1 si ritroverebbe troppi compiti in fase difensiva. Ultimo, ma non per importanza, Patrik: il pozzo di San Patrizio della Sampdoria, che dal 21enne di Praga avrebbe già ricavato 25 milioncini da parte della Juventus. E’ un attaccante moderno, che ricorda a tratti van Basten: per dirla in termini del posto, un po’ Milan Baroš e un po’ Jan Koller. Del primo ha la velocità e l’abilità nella progressione, del secondo ha in dote la potenza e l’utilizzo del fisico (1,87 cm usati fino all’ultimo). In undici mesi il suo valore stimato da Transfermarkt è passato dai 3 ai 15 milioni, per la gioia di Ferrero. Gli 11 gol e 5 assist, dilatati in 32 apparizioni stagionali, hanno fatto di Schick la sorpresa della Serie A 2016/17. A lui, adesso, il compito di prendersi l’Europeo U21 con la maglia 14 che fu di Cruijff.
Come gioca – Il fulcro del gioco passa inevitabilmente nel talento di capitan Trávník, un mediano ma non per caso con la 10 sulle spalle. Carismatico perno del centrocampo del suo Jablonec, la responsabilità per lui è ordinaria amministrazione. E quella 10 la veste pure col club. La variabile tattica prevalentemente impiegata dalla Repubblica Ceca è quella di una difesa a quattro e un ariete davanti: insomma, si va sul 4-2-3-1. Il punto però è che la mancata convocazione di Jakub Nečas, spesso e volentieri provato come esterno alto a sinistra, priva il gruppo di un gran riferimento. E infatti, se Juliš viene allargato su quel posto rimasto vacante e dal lato opposto dovrebbe toccare a Václav Černý, è anche vero che viene privato il reparto offensivo di un gran interprete (che, a dirla tutta, sull’esterno pare quasi sacrificato). Tanto passerà, non contando Schick, tra i piedi dell’ala dell’Ajax e (eventualmente) anche da quelli di Chorý del Sigma Olomuc. E dietro due conoscenze dell’Italia dovrebbero fare i primi ricambi al centro della difesa: Stefan Simič è un centrale che dopo lo Slavia Praga è passato al Genoa e ora pur essendo di proprietà del Milan è in prestito in Belgio. Patrizio Stronati è nato nel Belpaese da padre italiano e madre ceca: da quando i suoi genitori hanno divorziato, e lui aveva 3 anni, vive in Slesia e dunque ha scelto la nazionale materna.
Aspettative – Jakub Dovalil è un ex calciatore che per 13 anni è stato a libro paga della federazione ceca all’interno del quadro tecnico. Dall’agosto 2015 il suo posto è stato preso da Vitezslav Lavicka, ex centrocampista sempre rimasto molto legato all’ambiente dello Sparta Praga: dopo le giovanili nel Viktoria Plzeň una stagione nel Železná, poi un prestito al termine del quale ci son state tre stagioni di nuovo nella capitale. Tra 1990 e 1992 un’altra parentesi allo Sparta, poi guidato in tre occasioni come allenatore: nel 2002, nel 2008, dal 2012 al 2015. Insomma, se c’è uno che conosce la situazione del calcio ceco, quello è lui. Potrà fare ben poco, però, considerato un problematicissimo ricambio generazionale che qualche anno fa fu ampiamente denunciato da nientemeno che Pavel Nedvěd. Questa resta una generazione di media fattura, e come detto il girone è davvero ostico. Sulla carta è così, ma qualche Schickeria potrebbe cambiar le carte in tavola.
PORTIERI
1 Luděk Vejmola (3/11/1994, Mladá Boleslav)
16 Lukáš Zima (9/1/1994, Genoa)
23 Patrik Macej (1/6/1994, Zemplín Michalovce)
DIFENSORI
2 Stefan Simič (2/1/1995, Mouscron Peruwelz)
3 Aleš Matějů (3/6/1996, Viktoria Plzeň)
6 Michael Lüftner (14/3/1994, Slavia Praga)
15 Patrizio Stronati (17/11/1994, Mladá Boleslav)
19 Milan Havel (7/8/1994, Bohemians 05)
21 Daniel Holzer (18/8/1995, Sparta Praga)
22 Filip Kaša (1/1/1994, Baník Ostrava)
CENTROCAMPISTI
4 Michal Sáček (19/9/1996, Sparta Praga)
5 Tomáš Souček (27/2/1995, Slovan Liberec)
8 Antonín Barák (3/12/1994, Slavia Praga)
10 Michal Trávník (17/5/1994, Jablonec)
11 Jakub Jankto (19/1/1996, Udinese)
12 Michal Hubínek (10/11/1994, Bohemians 1905)
17 Václav Černý (17/10/1997, Ajax)
18 Petr Ševčík (4/5/1994, Slovan Liberec)
20 Martin Hašek (3/10/1995, Bohemians 1905)
ATTACCANTI
7 Lukáš Juliš (2/12/1994, Sparta Praga)
9 Tomáš Chorý (26/1/1995, Sigma Olomuc)
14 Patrik Schick (24/1/1996, Sampdoria)
FORMAZIONE TIPO: Vejmola; Sáček, Simič, Lüftner, Havel; Hubínek, Ševčík, Trávník; Černý, Schick, Juliš.
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