C’è stato il turno infrasettimanale, in Grecia, e per ragioni di tempistica sono stato impossibilitato ad informarvi su quanto accaduto. Non preoccupatevi, però: già che la Super League sta per finire, ecco che ho pensato di riepilogare brevemente i risultati delle ultime due giornate in modo da mettermi in pari.
Comincio subito perchè di lavoro ce n’è eccome. Se mercoledì l’Olympiakos aveva dato segni di vita (0-2 a Kerkyra), ecco che il weekend appena trascorso ha gettato nuove prepotenti ombre sul Pireo. Mi piace pensare che Takis Lemonis abbia utilizzato il turno infrasettimanale per dividere la rosa in due e tirar giù qualche bilancio anche in ottica calciomercato. E così, come se fosse un allenamento settimanale, l’undici che s’è recato domenica a Livadeia è stato a dir poco rivoluzionato. Eccezion fatta per Kapino e Sebá, tutti gli altri sono stati protagonisti di un turnover le cui risposte sono sotto gli occhi di tutti. E’ emersa l’importanza di Óscar Cardozo, tornato al gol contro il Levadiakos e salvatore della patria perchè sennò starei qui a parlare di quanto sia incapace Lemonis ad aver perso contro la quindicesima in classifica. Ansarifard tatticamente è un gran giocatore, ma risulta maggiormente decisivo quanto deve servire assist (vedi quello che ha mandato in porta Marko Marin a Corfù). Poi, il duello Fortounis vs Domínguez è stato portato a casa dal primo, autore del gol che ha aperto le danze mercoledì e abbastanza rimpianto ieri. In questo caso, tuttavia, non troverete mai nessuno che osi criticare il Chori: comprensibile, in fondo. Altre note particolari riguardano l’impiego di Sebá (molto meglio sulla sinistra: col Levadiakos, impiegato sulla corsia mancina, ha servito il decimo assist stagionale) e una possibile riscoperta di Marko Marin sulla trequarti. Per completezza, qui in fondo al paragrafo vi metto l’undici di domenica, mentre tra parentesi trovate quello di mercoledì. KAPINO (Kapino); FIGUEIRAS (Paredes), DA COSTA (Retsos), BOTÌA (Nikolaou), DE LA BELLA (Cissokho); CAMBIASSO (Bouchalakis), ROMAO (Martins); SEBÁ (Elyounoussi); FORTOUNIS (Domínguez); MARIN (Sebá); CARDOZO (Ansarifard).
Ma il Kerkyra, dal canto suo, ha dimostrato di non esser un banco di prova sufficientemente affidabile. La prova sta nel fatto che l’Aek ha tranquillamente passeggiato sopra i Faiakes rifilando 5 reti in assoluta tranquillità allo Spyros Louīs (dove il 10 aprile 1896 Spiridon Louis vinse la maratona della I Olimpiade). Le doppiette di Anastasios Bakasetas e Tomás Pekhart, unite alla marcatura di Dídac Vilà, hanno dato ottimi segnali a Manolo Jiménez: e vi dico che ieri, in panchina, per 90′ ci sono rimasti Sergio Araujo e Christos Aravidis, quest’ultimo autore dello 0-2 con cui i gialloneri avevano sbrigato la pratica Platanias nel turno infrasettimanale. Nelle ultime due partite giocate, l’ariete ceco ha segnato 3 volte: ottimo modo per indurre Manolo a metterlo in costante ballottaggio con l’ex Las Palmas che contro i ragazzi di Paraschos aveva realizzato due pregevoli assist. Se non avete ancora letto il mio long-form sul numero 11, fatelo immediatamente. Insomma, la consapevolezza di dover per forza far bene per entrare in campo dal 1′ è un fatto che aiuta la squadra e alimenta il bottino di entrambi. Aravidis per ora è il terzo incomodo, ma se dovesse pure lui entrar nel giro allora Jiménez potrebbe forse sperimentare la presenza contemporanea in campo di almeno due punte. L’Aek ora è quinto, a -2 dal Panathinaikos e -3 dal Panionios. Se il finale di Super League dovesse confermarsi su questo crescendo, ne vedremo delle belle. Preparatevi a tutto.
Aprendo il discorso Pana, avevo già parlato separatamente del match di vertice contro il Panionios (e no, non è uno scioglilingua). Il problema è il seguente: come faccio io, ora, a dirvi che la stessa squadra ha ceduto al Toumba sotto le coltellate mortifere inflittegli dal Paok? E soprattutto, come potrei mai non parlare di Berg-dipendenza, se lo svedese (21 reti finora) ieri era squalificato e i compagni hanno giocato malissimo? Ci provo, mi rimbocco le maniche e tenterò quest’impresa. Ouzounidis, privo di veri attaccanti Marcus a parte, ha avanzato la seconda punta Klonaridis e accanto gli ha posto l’ala Guillermo Mohlins, riconvertita a trequartista/mezzapunta per l’occasione. L’unico punto in comune tra indisponibile e sostituente è però la nazionalità: entrambi sono svedesi. In campo, non c’è stata storia. Pure Villafañez è stato fermato dal giudice sportivo, e come se non bastasse ecco l’harakiri del tecnico del Pana nel momento in cui ha relegato in panca Mpoku salvo pentirsene e facendolo entrar al 64′ al posto di uno spento Vhachodimos. Un’occasione per far rifiatare il gruppo e verificare le qualità delle cosiddette seconde linee? Certo, su questo non discuto, ma l’esperimento può dirsi certamente fallito. Anche perchè se mai dovessi giocare al piccolo allenatore, almeno vedi di non farlo quando sei a Salonicco contro un Paok al momento secondo. Il risultato, 3-0, è giustissimo. Vladimir Ivic ha ridicolizzato il collega mettendone in risalto tutti i limiti: Pedro Henrique, Leovac e Shakhov i marcatori. Se li sommiamo a Biseswar e Koulouris (in gol mercoledì contro l’Atromitos), ecco che troviamo un’altra peculiarità dei bianconeri. Sono una cooperativa del gol: 19 sono le diverse figure andate in rete da inizio anno, chiaro sintomo di un ingranaggio oliato alla perfezione. L’Olympiakos è a meno sei, ma se continua a rallentare…
Per l’ennesima volta, ecco che lo Skoda Xanthi crea e distrugge a distanza di mezza settimana. E nessuno riesce a spiegare come contro il Panetolikos 11° abbia vinto 3-0 mentre in casa dell’Asteras Tripolis non sia andato oltre lo 0-0. Fino ad un mesetto fa, inoltre, le statistiche evidenziavano come la formazione di Lucescu ottenesse più punti lontano dalla Skoda Arena piuttosto che tra mura amiche. La discontinuità è il vero tallone d’Achille di una formazione che per un certo periodo era seconda in Super League. Poi, il crollo: l’unico a confermarsi a certi livelli è stato Hamza Younes. Il numero 9, che contro il Panetolikos aveva messo a segno una doppietta (uno su rigore, comunque la 16° e 17° rete stagionale per lui), ieri non è riuscito ad entrare nel tabellino dei marcatori. E se non risolve lui, per Vasikalakis e compagni è assai dura. Lo Skoda è sesto, a -4 da un Aek lanciatissimo: molto probabilmente non arriverà a giocarsi i playoff per l’Europa League, e certamente dovrà dir grazie alla sua maledetta incostanza. Però, per una società qual’è, rimane importante anche l’essersi salvata, oltre ad un’annata certamente al di sopra delle aspettative. Da fine novembre a metà gennaio, una striscia di sei vittoria consecutive avevano illuso, poi purtroppo c’è stato bisogno di far i conti con la dura realtà e con l’evidente gap tecnico che sfavoriva Lucescu dinanzi a rivali ben più attrezzate. In ogni caso sono convinto che in tantissimi avrebbero messo la firma per una stagione così, ad inizio stagione.
E il Panionios? Quella straordinaria sorpresa che era riuscita addirittura ad espugnare il temibilissimo Karaiskakis (ne ho parlato qui)? Che fine ha fatto quella formazione che in poco tempo aveva pericolosamente minacciato la fuga dell’Olympiakos rincorrendo quelli del Pireo a -6? Beh, pare essersi progressivamente persa alla distanza. Detto della sconfitta di misura contro il Panathinaikos, ecco che domenica è arrivato un pari casalingo contro il Platanias. 1-1, il finale al Nea Smyrnī. Vantaggio ospite con un gran destro di Georgios Gianoumakis (11° gioia stagionale per il classe ’94), un rigore di El Fardou Ben ha ristabilito l’equilibrio (per lui, quota 9 in classifica marcatori). Milojevic aveva optato per David N’Gog, schierato al centro dell’attacco e chiamato a regger sulle spalle il peso del reparto offensivo dell’Ιστορικός.
L’ultima storia di cui vi parlo per adesso è quella di una squadra che pur guardando tutti dal basso, dall’ultima posizione, non ha smesso di lottare. E’ il Veria, Βέροια in greco, “regina del Nord” per i suoi tifosi. Non ne ho mai parlato prima d’ora se non di sfuggita, tanto vale dedicare due righe ad un club che con il 99% delle possibilità l’anno prossimo non sarà più in Super League. E’ ultimo, il PAE, che in quest’annata ha solo vinto in 4 occasioni. Vale la pena ricordarle: la trasferta contro il Panionios decisa da una doppietta di Pablo Vitti, il 2-0 in casa contro il Levadiakos (Mijlevic e Kapetanos), poi due blitz recenti. Il 18 marzo, il Kerkyra fu ammutolito da un poker straordinario (Balafas, Stojcev, Kapetanos e Kali). Mercoledì 5 aprile, invece, ecco un 3-0 rifilato al PAS Giannina. Di Kapetanos, Sarpong e Soulé le reti che hanno permesso quantomeno di non perder troppo il passo rispetto al Levadiakos penultimo. Per il Veria, però, una montagna da scalare: i punti di distacco sulla terzultima sono 6, e nell’ultimo turno l’undici di Ratko Dostanic ha perso contro il Panetolikos. Ho elencato le vittorie, mi tocca però anche darvi nota delle sconfitte: assai roboanti un 6-1 contro l’Olympiakos, uno 0-4 dello Skoda Xanthi, il 6-0 dell’Aek, il 4-0 del Paok e per non farsi mancar nulla anche un 5-0 al Nikolaidis contro il Pana. Thomas Grafas, Alekos Vosniadis, Apostolos Terzis, di nuovo Grafas, di nuovo Terzis e infine Dostanic: non sono acquisti di calciomercato, si tratta semplicemente dei vari tecnici cambiati nel corso di questa fallimentare stagione. E pensare che la rosa non sarebbe nemmeno così male, o meglio, avrebbe le qualità minimum standard per non retrocedere. In porta c’è il 35enne Jonathan López. In difesa regnano il ghanese Mark Asigba e Christos Melissis, ma occhio anche al franco-armeno Gaël Andonian e a capitan Cyril Kali. A centrocampo Sotiris Balafas e Antonio Tomás sono i mediani, poi spazio alla traquarti con Kristijan Miljevic, Milos Stojcev e il numero 10, il messicano Pedro Arce. Davanti, quattro tenori: l’ex Ajax Jeffrey Sarpong, lo spagnolo Toni Calvo, l’italo-argentino Pablo Vitti e il 9, Pantelis Kapetanos. 5 le reti messe a segno quest’anno dalla punta con un importante passato in Romania (Steaua Bucarest e Cluj). Eppure, il Veria è a -6. La rincorsa pare impossibile. A mente lucida, appare “solo” difficilissima. E chissà.
In ultimo luogo, qualche riga a sé stante. Mercoledì 5 aprile, l’Asteras Tripolis si è imposto per 1-4 sul campo del Larissa. Il poker dei ragazzi di Staikos Vergetis è stato firmato in particolar modo dall’attaccante Michalis Manias (autore di una tripletta: testa, tap-in e rigore). Il mediano Christos Donis, 22enne militante nell’Ikralis di Tessalonica, è andato a segno negli ultimi due turni: prima ha deciso il match contro il Levadiakos (colpo di testa), poi ha firmato la sua 3° rete stagionale domenica scorsa, nell’1-2 contro il PAS Giannina. Questo ragazzo ha portato 6 punti nelle casse del club allenato da Savvas Pantelidis, signori. Ma è solo una delle tante storie che questa Super League ci sta regalando…