Categories: Notizie

Real Madrid nel caos: le scelte che hanno messi in crisi Ancelotti

Il Real Madrid si è perso dopo il classico e il ko con il Milan. Due sconfitte che hanno prima evidenziato e poi certificato i problemi strutturali di una squadra che è in crisi di gioco prima ancora che di risultati. La panchina di Ancelotti per adesso non trema, ma il tecnico deve iniziare a preoccuparsi anche perché il suo Real ha ben poco di ancelottiano: è una squadra che fatica ad organizzarsi e a trovare un equilibrio in campo.

Real senza organizzazione ed equilibrio: è crisi

Le parole del tecnico lasciano poco spazio alle interpretazioni. Va trovata una quadra. Del resto non è facile. Ancelotti ha perso un metronomo come Kroos, Modric ha un anno in più e Tchouameni, fischiatissimo dal pubblico, è in costante difficoltà. Bellingham, decentrato e allontanato dall’area di rigore ha perso prolificità. Mbappé sta diventando un caso. Il francese si esprime al meglio se lanciato negli spazi, preferibilmente partendo dall’esterno. Non è uno stoccatore né un regista offensivo come poteva essere Benzema o come si è reinventato, lo scorso anno, Bellingham. La coesistenza con Vinicius si sta trasformando in un problema anche perché spesso il Real in fase di non possesso si trova sotto di due uomini in partenza. I meccanismi difensivi sono saltati anche per il grave infortunio di Caravajal. La sua assenza ha lasciato un cratere sulla fascia destra, anello debole della squadra. Vazquez è un adattato che non riesce a calarsi nell’interpretazione del ruolo.

Il futuro: ora Ancelotti deve fare chiarezza

Sommando tutti i fattori il risultato è una squadra imperfetta e la convocazione del gabinetto di crisi a Madrid certifica il brutto momento per Carlo Ancelotti. In tutto il mondo, e soprattutto al Bernabeu, quando non arrivano i risultati, la responsabilità ricade sull’allenatore e i calciatori. Ancelotti, con questo Real, non è a suo agio e si vede: ha contezza di una squadra che fatica a ripartire e della difficoltà di mettere insieme i tanti, forse anche troppi, elementi a disposizione. Tutti i tentativi, sinora, non hanno funzionato. È evidente che Ancelotti si è guadagnato una fiducia importante con i risultati ottenuti negli ultimi anni, ma altrettanto innegabile che alla Casa Blanca non conoscano il significato di parole come pazienza, passato e riconoscenza. A quelle latitudini si coniuga un solo verbo. Vincere. E il tecnico è obbligato a risollevare il morale della truppa e ad allontanarsi dall’immagine di allenatore sopraffatto dagli eventi e senza soluzioni per arginare la crisi.

Pasquale Luigi Pellicone

Recent Posts

Zaniolo, un record negativo incredibile e un addio certo

Nicolò Zaniolo, una scommessa costosa e persa su due ruote: Bergamo e Firenze. Il calciatore,…

2 giorni ago

Inter-Psg: il comune di Milano pensa a un maxi schermo per i tifosi in Piazza Duomo

Il Comune di Milano e le autorità competenti stanno valutando l’installazione di un maxischermo in…

2 giorni ago

Papa Leone XIV tifa Roma: e gli altri?

La Roma ha un tifoso speciale, a dir poco. Robert Francis Prevost, dall’8 maggio Papa…

2 giorni ago

Inter, guai in vista per Inzaghi: si ferma Mkhitaryan! Lautaro e Frattesi lavorano a parte

Inter, si ferma Mkhitaryan, mentre Lautaro Martinez e Frattesi lavorano a parte. Pavard continua il recupero…

2 giorni ago

Wirtz al Bayern Monaco: ci siamo! Altro colpo “in casa” dei bavaresi

Wirtz al Bayern Monaco, accordo imminente! Un affare clamoroso si profila nel calcio estero: il…

2 giorni ago

Maresca sfida il suo “papà calcistico”: in finale sarà Chelsea–Betis

Il tecnico italiano ritroverà Pellegrini, suo ex allenatore e mentore, nella finale di Conference League…

2 giorni ago