Il Real Madrid torna a pensare a Haaland e forse rimpiange l’idea di non aver affondato il colpo di mercato, anche e soprattutto in virtù delle difficoltà incontrate sinora da Kylian Mbappé. I numeri del francese non sono negativi in assoluto ma è evidente che il rendimento generale sia largamente al di sotto delle aspettative.
Kylian Mbappé è finito nell’occhio del ciclone dopo Anfield. Nessuno lo ha ancora messo apertamente in discussione ma rischia di essere trascinato nel vortice delle polemiche dopo l’errore dal dischetto ad Anfield in Champions. Sinora in 18 partite ha segnato solamente nove gol e fornito due assist. È lecito immaginare, quanto probabile che accada, una crescita nei prossimi mesi ma restando all’attualità il confronto fra lo Mbappé del PSG e quello del Real è impietoso. Lo scorso anno ha segnato 44 gol in 48 partite, una media di 0,9 contro lo 0,5 in Spagna. Al Real Madrid ha anche perso l’efficacia nella conclusione, praticamente dimezzandola. Dal 20,4% di percentuale fra tiri e gol, è sceso al 10,98%. Un calo abbastanza drastico da chiedersi se, al netto dell’indiscutibile talento, Mbappe sia l’uomo giusto al posto giusto.
Il calo di rendimento di Mbappé è direttamente proporzionale ai rumors di mercato. In questi giorni a Madrid è tornato prepotentemente di moda il nome di Haaland. In molti sono convinti che l’attaccante norvegese sia il vero terminale ideale per il Real Madrid che ha due esterni in grado di saltare l’uomo come Vinicius e Bellingham e di mettere quindi nelle migliori condizioni possibili un attaccante d’area. Profilo che non corrisponde a Mbappé che fra le sue tantissime qualità non ha nel bagaglio tecnico i movimenti da centravanti capace di convertire in gol un pallone servitogli o vagante negli ultimi sedici metri. Il francese dà il meglio di sé quando deve attaccare lo spazio, accelerare e saltare l’uomo. È più un creatore di gioco e occasioni che un finalizzatore, sebbene, ed è questo che lo rende straordinario, veda la porta come un centravanti.
Immaginare Haaland come punta centrale in un tridente completato da Vinicius e Mbappé renderebbe quasi ingiocabile il Real Madrid, che avrebbe due attaccanti creativi da 30 gol a stagione e uno spaccaporte in mezzo all’area di rigore. Certo uno fra il francese e il brasiliano si dovrebbe adattare su una fascia non esattamente di sua competenza, ma non è detto che, specialmente fosse Mbappé, soffrirebbe la delocalizzazione più di quanto non sia a disagio al centro dell’attacco. Fra l’altro Haaland è apprezzato anche la mentalità da Real Madrid, ovvero quella di vincere sempre e contro chiunque. Certo, il costo è elevatissimo, ma con il norvegese in squadra si tornerebbe ai primi anni 2000, a quelli dei “galacticos”. L’idea solletica parecchio, resta da capire cosa ne pensa Florentino Perez.
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